Un vortice di attività ci immerge nella vita quotidiana del Museo Archeologico di Napoli. Allestimenti e restauri ne scandiscono il tempo mentre visitatori da ogni parte del mondo si perdono tra le sale, sospesi tra stupore e fascino. La bellezza del museo è colta non solo nell’evidenza della sua incantevole esposizione dell’arte classica, ma anche nelle relazioni intime e altrimenti invisibili che si realizzano al suo interno. Agalma (dal greco statua, immagine) è il museo come organismo vivente, in cui le opere si mettono in scena in tutta la loro matericità e forza espressiva.
Note di regia
“Nel film lo sguardo archeologico e lo sguardo cinematografico si sovrappongono, scrutano a fondo i corpi delle statue, tracciandone visioni, punti di vista e nuove possibilità interpretative. Agalma è la relazione che scaturisce tra l’opera e chi la osserva e ne è osservato in un continuo pellegrinaggio visivo tra gli spazi del museo, dove il mondo antico si manifesta come materia viva in bilico tra quotidianità e ineffabilità”.