Petite Maman ha per protagonista Nelly, una bambina di otto anni che dopo la morte della nonna passa qualche giorno nella casa di campagna dove è cresciuta la madre, Marion. Girovagando nel bosco, si imbatte per caso in un’altra bambina che sta costruendo una capanna di legno e con cui nasce un rapporto speciale: la nuova amica si chiama proprio Marion…
Note di regia
“L’idea del film è molto semplice: l’incontro e l’amicizia tra una bambina e sua madre da piccola. È un’idea che ho esplorato come se possedesse un qualche potere magico, perché ognuno può giocarci, immaginando la propria versione della storia e reinventando questo rapporto: si innesca così un processo interiore senza limiti, un viaggio nel tempo che non ha bisogno di una macchina. Anche per questo motivo, il film non è collocato in un’epoca precisa e i bambini di oggi come quelli che lo sono stati negli anni Cinquanta o negli Ottanta, possono identificarsi senza problemi, trasformando Petite Maman in un’esperienza condivisa tra gli adulti e i più piccoli.
Il punto di vista dei bambini è stato al cuore di ogni decisione che ho preso durante la realizzazione. Quando ero incerta su una scelta da fare durante le riprese mi chiedevo: “Che farebbe Miyazaki?”. E alla fine la bilancia pendeva sempre dalla parte dei bambini. Questo non vuol dire che abbia scelto le soluzioni più facili, anzi: spesso ha significato fare la scelta più poetica e radicale”.