Con raro materiale d’archivio e con il suo caratteristico stile narrativo, Mark Cousins racconta l’ascesa del fascismo in Italia e il suo espandersi in Europa negli anni Trenta. In Marcia su Roma, che è al tempo stesso un film saggio e un documento storico, il regista contestualizza la storia osservando il mondo contemporaneo, mostrando un paesaggio politico oggi caratterizzato da un’inquietante estrema destra e un uso manipolatorio dei media.
Note di regia
“La politica di estrema destra è presente in molti luoghi. Sono cresciuto nell’Irlanda del Nord degli anni Settanta, i nostri anni di piombo, quelli dei disordini politici e settari. Era un periodo di guerra a bassa intensità – ribattezzata The Troubles – , ed era anche un periodo in cui il governo britannico operava in clandestinità con i paramilitari di estrema destra per reprimere il movimento per i diritti civili. Le insidie della destra, perciò, hanno sempre fatto parte della mia vita. All’inizio degli anni Novanta ho co-diretto un film, Another Journey by Train, in cui cercavo di smascherare l’estrema destra in Francia, Scozia, Austria e Germania. Insomma, è un argomento che ha attraversato gran parte della mia carriera e il centenario della Marcia su Roma era una buona occasione per tornarvi”.