Primi anni ’80. Un giovane regista, Michele Avantario, incontra il grande musicista e rivoluzionario nigeriano Fela Kuti e da quel momento dedica la sua vita alla realizzazione di un film interpretato dallo stesso Fela. Non ci riuscirà mai, ma scoprirà qualcosa di più importante per lui: una nuova idea di esistenza. Un film sull’utopia del cinema, della musica, della politica, del desiderio di cambiare sè stessi e il mondo.
Note di regia:
Quella di Michele Avantario è una storia di travolgente passione per il cinema, per la musica, per l’Africa. La storia di un ragazzo che si fa uomo inseguendo per tutta la vita un sogno: realizzare un film sul mito carismatico e irraggiungibile di Fela Kuti, re indiscusso della musica africana, ‘The Black President’, che proprio negli anni della giovinezza di Michele, i favolosi e controversi ‘70 e ’80 del ‘900, ha cambiato per sempre la storia culturale e politica dell’Africa e non solo, per Michele è stato il suo ‘dio vivente’. Per questo lo ha inseguito di concerto in concerto, poi a Lagos, in Africa, dove Fela lo ha fatto entrare nella sua famiglia, nei suoi riti e segreti, dove Michele precipita fino a perdersi, fino a trovarsi, e dove scopre molto di più della musica, scopre qualcosa che ha a che fare con il mistero dell’esistenza.
Con questo film provo a raccontare una storia semplice ma potente, quella di un ragazzo che si confronta con un mito vivente, tentando di realizzare un film impossibile. Una storia che suona, balla, fuma, ama, viaggia, che ha il sapore dell’Africa, della politica, degli anni ‘70 e che supera ogni forma di colonialismo, anche quello ‘interiore’ che ancora oggi ci portiamo dentro.