Flora Monti è stata una delle più giovani staffette della Resistenza italiana; ora ha 94 anni e vive a Bologna. Il film parla di lei, partigiana bambina nell’Appennino tosco-emiliano e del viaggio che ha affrontato nel 1944 per arrivare a quello che all’epoca era diventato il più grande campo pro- fughi d’Italia: Cinecittà, dove Flora ha vissuto per sette mesi. Flora fa parte di una famiglia di antifascisti e i nazisti stanno dando una caccia disperata a chiunque aiuti la Resistenza o ne faccia parte. Flora ci racconta la Storia vista con gli occhi di una bimba, una storia di sofferenza e di terrore ma soprattutto di speranza, di determinazione e libertà. Il racconto in prima persona viene intervallato dalle ricostruzioni degli eventi narrati con un linguaggio multiforme: attori teatrali con maschere della commedia dell’arte, scenografie suggestive con oggetti storici, materiale video d’attualità rimaneggiato con la tecnica del video mapping nelle location attraversate dalla protagonista, videoproiezioni sui corpi degli attori.
Note di regia:
Credo sia indispensabile mantenere viva la memoria della storia anti-fascista e principalmente dei protagonisti della Resistenza anche per chi non li conoscerà di persona. Per invogliare all’ascolto anche le giovani generazioni, è indispensabile lavorare sul linguaggio creando qualcosa di innovativo e mai visto. Ecco perché crediamo che questa formula che abbiamo ideato di accostare la testimonianza storiografica diretta all’arte contemporanea possa dare una chiave di lettura a chi cronologicamente è più lontano dai fatti del regime fascista. Questo documentario vuole dimostrare come la Storia con la S maiuscola sia stata fatta anche da una moltitudine di figure spesso non celebrate dalla storiografia classica.