In occasione della Giornata internazionale della donna, UCCA e ARCI, in collaborazione con Parallelo41, mettono a disposizione – ad un prezzo calmierato – per i loro circoli il film “Si dice di me”, di Isabella Mari.
SINOSSI
“Da trent’anni Marina Rippa si dedica alle donne conducendo laboratori teatrali nei quartieri complessi di Napoli, attraverso il quale riescono ad esprimere ciò che sono realmente, superando i limiti imposti dalla cultura in cui vivono. Il laboratorio diventa per loro spazio vitale di condivisione e
liberazione, dove il corpo e la voce si fondono per rendere visibile l’invisibile, attraverso la bellezza e la forza insite in ognuna di loro.
In un improvviso momento buio nella vita di Marina, l’abbraccio delle sue donne dimostrerà che il forte legame di sorellanza nato nel tempo va oltre i confini del teatro.
Il film racconta questo viaggio di emancipazione e autodeterminazione che trasforma lo spazio scenico in un luogo sacro dove storie di ribellioni e riscatto prendono vita.”
NOTE DI REGIA
Nel gennaio del 2020, ho varcato per la prima volta la soglia dello Spazio Comunale “Piazza Forcella”, quasi per caso. Da quel momento, non ho più potuto abbandonare quel luogo abitato da donne forti e fragili, commoventi e divertenti, eleganti e ruvide. L’energia che sprigionano e il coacervo di emozioni che Marina Rippa ha saputo accogliere e trasformare in opere d’arte nel corso degli anni mi hanno profondamente colpita. Ho deciso di dedicare tutto il mio tempo per comprendere le modalità migliori per raccontare loro e l’esperienza di cui fanno parte, molte delle quali presenti da più di dieci anni.
La libertà che si respira in quel luogo, fatto del loro stare insieme, mi ha travolta e scossa, facendomi comprendere il valore e il potere della condivisione e della sorellanza come strumenti fondamentali per la
vita quotidiana. Esperienze come questa insegnano e spingono a cercare piani B e seconde chance nella vita. Negli ultimi quattro anni di lavoro sul film, ho esplorato diverse strade, cercando sempre di non perdere la bussola nel mare magnum della contingenza durante la produzione di un documentario che segue storie di vita. Dai singoli racconti personali delle donne, ricchi di luci ed ombre, fino alla storia di Marina Rippa stessa.
Fondamentale è stato il suo ruolo nel permettermi di accedere a un universo poetico caratterizzato da incredibile dedizione, dolce cura ma anche profondo dolore. In questo viaggio, sono stati essenziali parole, ricerche, racconti e appunti, insieme a repertori di fotografie e video che raccontano i ricordi di Marina e di tutte le donne che nel corso degli anni hanno attraversato il suo cuore e gli spazi scenici di Napoli. Lo spettatore potrà quindi viaggiare nel tempo e nello spazio, così come ho avuto la fortuna di fare durante i miei anni di ricerca a Forcella e a casa di Marina. Le forti emozioni che permeano i racconti delle donne, che mostrano senza rendersene pienamente conto, sono testimonianze preziose di vite vissute con coraggio, di sfide affrontate e di battaglie vinte. La macchina da presa le ha seguite da vicino, con discrezione e rispetto, nel corso del tempo.
Isabella Mari
