Le centraliniste, collegando gli spinotti, veicolano verso orecchie sconosciute i versi che Alfonso Guida scrisse nel 2012, nel poema “Irpinia” dedicato alle sue personali memorie sull’evento catastrofico vissuto da bambino in Basilicata. E dal passato, come attraverso messaggi vocali di Whatsapp, giungono a noi quei racconti con le voci di un uomo, di un adolescente e di una bambina, fino ai ruderi che ancora popolano alcuni nostri paesini.
“Orfani del Sonno” è un cortometraggio di found footage realizzato con materiale da diversi archivi audiovisivi, in particolare l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico e l’archivio fotografico Ansa, fondendo immagini di reportage del terremoto che colpì l’Irpinia nel 1980 con altre provenienti da tempi e luoghi lontani.
Bio-filmografia della regista
Chiara Rigione dal 2013 si occupa di cinema e produzione video, principalmente come montatrice, dopo la Laurea in Ingegneria Energetica. È presidente di Kinetta, un cine-club di Benevento che si occupa della promozione e diffusione della cultura cinematografica indipendente. Ha preso parte come assistente alla regia e montatrice alla realizzazione di cortometraggi e documentari selezionati in festival internazionali come il Napoli Film Festival, il Laceno D’Oro, Il Bogotà International Film Festival e il Laterale Film Festival. Dal 2014 organizza un laboratorio cinematografico denominato “Labus in Fabula” indirizzato a bambini dai 4 anni in su ed insegna cinema e arti visive in progetti extra-scolastici nelle scuole pubbliche primarie e secondarie. Nel 2018 il suo progetto di documentario con utilizzo di materiale d’archivio intitolato “Domani chissà, forse” è stato selezionato tra i dieci finalisti del Premio Zavattini Unarchive 2018/19 promosso da AAMOD e Istituto Luce Cinecittà. Nel 2019 lo stesso progetto è risultato tra i tre vincitori del premio e quindi prodotto e realizzato.