Carmela è una giovane donna, bella e indomita come un’amazzone, tira avanti giorno per giorno con lavori precari e vane ambizioni, finché non le capita, per conto di un avvocato, di fare affari con gli immigrati clandestini che popolano i vicoli del centro antico di Napoli. È stata una madre poco presente di una bambina di undici anni, Maria, ma ora vuole rimediare, assumersi le proprie responsabilità e vivere la sua maternità. Conosce Tarek, un quarantenne algerino, e lo travolge nella sua lotta per trovare un equilibrio, una vita.
Note di regia
“Aldilà della riflessione sul mondo, ciò che da sempre mi interessa nel mio lavoro è la persona. In questo caso una donna, che ancora oggi, in quanto donna, ha troppo spesso una posizione marginale. La mia Carmela, oltre ad ispirarsi a una persona reale, ha come riferimento le donne raccontate in Rosetta dei fratelli Dardenne, Adua e le compagne di Antonio Pietrangeli, Mouchette di Robert Bresson, Vivre sa vie di J-L Godard, ma anche in Gloria di John Cassavetes, Senza tetto né legge di A.Varda, Mamma Roma di Pasolini. Donne sole molte volte spaesate rispetto al contesto che le circonda. Spesso costrette a prendere decisioni drastiche, a volte crudeli, spinte da una necessità assoluta. Donne che lottano, che si complicano la vita, che portano dentro di sé un desiderio grande, un sogno ancora confuso ma presente, un sogno in attesa di essere realizzato, forse in un’altra vita.