Il film è incentrato sulla figura di Franco Grillini, bolognese, classe 1955, figlio di contadini laureato in pedagogia, uomo politico e gay tardivo, da sempre impegnato nella lotta per il riconoscimento dei diritti civili LGBT. Attraverso il racconto in presa diretta fatto dal protagonista, il biopic, con tono leggero e materiale documentale inedito, ricostruisce oltre trent’anni di storia politica e testimonia una lotta dura e gentile nel nome della dignità e dell’uguaglianza.
Un viaggio anche sentimentale lungo i luoghi della vita: dalla casa natale in campagna all’università, dalle vecchie sedi di partiti scomparsi fino al Parlamento, passando per le strade e le piazze dei Gay Pride, da Roma a New York. Le tappe di Franco Grillini scandiscono lotte e conquiste, ma anche l’evoluzione dell’approccio sociale e dei media ad un tema che ancora oggi, pur riguardando milioni di persone, resta fortemente divisivo quando non ignorato.
Note di regia
“Conosco Franco Grillini da più di 40 anni, da quando ventenni condividevamo in una piccola organizzazione della sinistra, la stessa passione e lo stesso impegno politico. Alcuni anni dopo me lo ritrovai tra i fondatori nazionali dell’Arcigay, io che nella stessa associazione, l’Arci, mi occupavo di cinema e come tanti allora – il pregiudizio era ovunque molto radicato – mi dissi: «Ma come? Non ci posso credere». Negli anni abbiamo percorso strade parallele, seguendoci sempre a distanza con grande stima e interesse reciproco. Lui e le sue battaglie di libertà, io e il mio lavoro così tormentato di “giornalista-regista”. Franco è una persona colta, un oratore formidabile dotato di vero carisma, sa usare l’ironia e la provocazione, ha una memoria formidabile, ma soprattutto è uno che ci crede”.