Un diario filmato che la regista dedica alla figlia appena sedicenne e a tutte le ragazze adolescenti del mondo. Nel contesto della Francia all’epoca del #MeToo, le speranze di un futuro migliore per la figlia si scontrano con la realtà di una violenza di genere quotidiana, sistemica. Il pays des femmes del titolo non esiste, ma accanto all‘amara constatazione di una società ritagliata a misura di maschio, emerge la ten- sione e lo sforzo collettivo per un cambiamento radicale. Tra cinema, confessione e letteratura, il film è una cronaca di momenti di vita e incontri con donne impegnate nella lotta alla violenza di genere.
Note di regia:
Mia figlia Laura ha appena compiuto sedici anni. Mi dico che è fortunata a crescere in Francia nell’era post-#metoo, che per lei ci sarò sempre, che parlare di sesso tra noi non sarà mai un tabù. Che oggi possiamo attrezzare le ragazze per difendersi dai rischi che corrono. C’è una cosa essenziale che ci distingue: io sono stata vittima di violenza sessuale, lei no. Almeno per il momento? Almeno per il momento… Nel corso degli anni si è aperto uno sconcertante divario tra quello che mi è successo e l’immagine che avevo di me stessa. Nonostante mi sforzassi di proiettare l’immagine di una donna equilibrata, forte e responsabile, dentro mi sono sempre sentita fragile, incapace di difendermi, incapace di trasmettere gli strumenti di cui avevo bisogno per crescere a mia figlia.