Comunisti

Comunisti

di Davide Crudetti

Anno: 2021

Paese: Italia

Durata: 20'

Il 3 febbraio del 1991 veniva sciolto per sempre il Partito Comunista Italiano. Quattro mesi dopo, nascevo io. Praticamente, mentre io nascevo, il comunismo in Italia, e nell’Occidente tutto, non esisteva già più. Durante tutta la mia crescita però, nella casa dove crescevo, rimanevano di lui dei segni inequivocabili legati al passato dei miei genitori. Del comunismo sembra non esserci più traccia, eppure sento che qualcosa di lui continua a rimanermi attaccato addosso. I miei genitori erano comunisti. E io? Io che cosa sono? 

Come scintille nel buio

Come scintille nel buio

di Daniele Gaglianone

Anno: 2022

Paese: Italia

Durata: 29'

Erika, Mario, Mauro, Alessia, Sergio, Flavia e Tommaso vivono a Carbonia, una città mineraria della Sardegna. Le loro vite che emotivamente gravitano tra la luce e il buio riflettono lo stato d’animo di una città ancora legata al passato e al contempo proiettata verso un futuro ancora incerto.

Giovani Filming Lab

Come scintille nel buio
è l’esito del corso residenziale diretto dal regista Daniele Gaglianone insieme al sociologo e regista Chicco Angius. Il corso, che si è svolto a Carbonia nell’autunno del 2022 promosso dal CSC Carbonia della Società Umanitaria su fondi cineportuali della Regione Autonoma della Sardegna, con il sostegno del Comune di Carbonia e la collaborazione dei Servizi Audiovisivi del Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis, aveva come obiettivo quello di raccontare il particolarissimo contesto urbanistico, sociale e antropologico della città di Carbonia.

Carbonia città di fondazione. Carbonia che si è costruita come comunità intorno a un particolarissimo melting pot che ha visto migliaia di operai minatori arrivare da ogni parte d’Italia creando un unicum antropologico nella storia nazionale. Carbonia città esempio dell’architettura razionalista, città di servizi e poi città dello sviluppo e della crisi industriale. Giovani e anziani, pieni e vuoti, il sopra e il sotto, il dentro e il fuori. Tutte queste suggestioni hanno accompagnato e guidato il lavoro di questa giovane troupe che ha provato a dare un altro senso possibile a una storia che è stanca di essere raccontata solo nei libri di storia e di architettura contemporanea. 

La Restanza

La restanza

di Alessandra Coppola

Torino Film Festival

Anno: 2022

Paese: Italia-Belgio

Durata: 101'

Castiglione d’Otranto, Salento, Puglia. Un gruppo di trentenni si rifiuta di considerare la fuga come l’unica soluzione ai problemi economici, ecologici e politici. Decidono così di restare, di legare la propria vita al lavoro agricolo e di investire in un valore dimenticato: la condivisione. Dopo aver proposto ai possessori di terreni incolti di mettere in comune le loro proprietà, trasformano Castiglione nel paese “della restanza”, un luogo dove si coltivano semi antichi e si cura la biodiversità; dove le decisioni sono prese in comune e si sviluppa un’economia su piccola scala. Accettando le ombre del passato, i protagonisti di questa vicenda riscoprono le potenzialità inattese di una terra. Il film è la storia di questa fantastica avventura alla riscoperta di una terra.

Note di regia

“Questo film è stata la mia scuola di cinema. Quando ho incontrato i
membri della Casa delle AgriCulture e ho capito cosa stavano cercando di fare, non ci ho pensato due volte: dovevo raccontare questa esperienza: era ovvio, urgente, importante. È stato solo quando sono arrivata a Castiglione con la telecamera che mi sono resa conto che stavo facendo molte cose che non avevo mai fatto: scrivere un film, dirigerlo, girarlo. Ma ero spinta da domande che mi abitavano da tempo e a Castiglione succedeva qualcosa che poteva darmi delle risposte vivendone.”

30 anni di cinema a Ponticelli

30 anni di cinema a Ponticelli

di Isabella Mari

Biografilm

Anno: 2022

Paese: Italia

Durata: 47'

La storia dell’associazione Arci Movie è anche un po’ quella degli ultimi 30 anni di Ponticelli, quartiere di 50.000 abitanti della periferia est
di Napoli. Una storia fatta di testimonianze, ricordi, immagini, amore per la cultura e per un territorio che, con la promozione del cinema nel segno della condivisione, ha potuto cambiare la propria prospettiva. Tanti i volti
noti che hanno prima preso parte negli anni ’90 alla battaglia per salvare il cinema Pierrot – storica sala del quartiere destinata a diventare un supermarket come tanti – e che poi, nel tempo, hanno continuato a sostenere l’azione associativa di Arci Movie sul territorio, da Ken
Loach a Mario Monicelli, da Francesco Rosi a Ettore Scola, da Toni Servillo a Paolo e Vittorio Taviani, da Frederick Wiseman a Mario
Martone, da Enrico Ghezzi a Ferzan Ozpetek da Michele Placido a Roberto Faenza, da Pupi Avati a Giuliano Montaldo. Tantissimi, infine,
gli attivisti, gli educatori, gli operatori culturali, gli studenti, i giovani, i docenti, i soci e i semplici cittadini protagonisti di una storia di cinema
che ha lasciato segni nella comunità come poche altre esperienze della storia recente di Napoli.

Note di regia

“Il viaggio attraverso le immagini di una sala che si riempie per puro
amore per il cinema, si alterna a quello legato a momenti più intimi, a partire dai volti dei fondatori dell’associazione Arci Movie, oggi segnati dal passare degli anni e dei sacrifici, in una storia quasi familiare, in cui ogni componente è legato da una missione comune. Nel film è l’archivio a parlare, ho cercato sempre di conferire alle immagini la medesima passione, forza ed energia con le quali sono state al tempo girate, ma anche con le fragilità di una esperienza di trent’anni in un territorio difficile. Il tutto rielaborato senza mai dimenticare il fascino di uno sguardo al passato che si fa, al contempo, possibilità di riscoperta di un presente fondamentale per guardare al futuro.

Dimenticata Militanza

Dimenticata militanza

di Patrizio Partino

Anno: 2017

Paese: Italia

Durata: 15'

Volonté, il militante. Quanti conoscono questo singolare e importante aspetto della vita del grande attore milanese? Dimenticata Militanza tenta di ricostruire un particolare profilo dell’attore Gian Maria Volonté, quello riguardante il suo impegno politico. Un aspetto spesso trascurato e ignorato. Una vita spesa per la recitazione la sua, ma allo stesso tempo per la politica, con l’idea fissa di voler cambiare le cose e dire sempre la propria, denunciando gli abusi del potere – come nel caso dell’anarchico Pinelli – e le disuguaglianze sociali. Un personaggio definibile a tutti gli effetti come un combattente, un ‘rivoluzionario in divisa di attore’, che si esponeva senza cercare di mediare le proprie posizioni, talvolta estreme e da vero outsider. Dunque un personaggio scomodo all’epoca e che resta scomodo ricordare ancora oggi a oltre vent’anni dalla morte.

Blue Screen

Blue Screen

di Riccardo Bolo, Alessandro Arfuso

Anno: 2017

Paese: Italia

Durata: 17'

In un piccolo studio di tatuaggi nella provincia di Napoli si possono incontrare molte persone differenti. All’apparenza sembrerebbe un  luogo come un altro, eppure nel più inaspettato dei posti si nasconde un microcosmo vivo. La pratica del tatuaggio diventa il mezzo per raccontare un aspetto di quella società: le chiacchiere e le confessioni fra il tatuatore e il suo cliente delineano il carattere di ciascuno dei personaggi e aiutano a raccontarne l’atmosfera. Affresco di un luogo autentico, con i suoi miti e le sue regole, e di un mestiere che tanto si presta a creare intimità e a sporcarsi col dolore, il sangue e le storie della gente.

Massimino

Massimino

di Pierfrancesco Li Donni

Anno: 2017

Paese: Italia

Durata: 17’

Ettore Scola, nel 1973, realizza il film Trevico-Torino, storia di Fortunato, ragazzo meridionale in cerca di lavoro e certezze nella capitale italiana della catena di montaggio. Dieci anni dopo, Scola torna a Torino per girare il documentario di propaganda Vorrei che volo commissionatogli dal Partito Comunista Italiano. In quel film, il piccolo protagonista, Massimino, incarna la speranza di un futuro migliore. Quarant’anni dopo, Massimino ha passato più di metà della sua vita tra il carcere e il collegio. Massimino parte dalla rielaborazione del materiale d’archivio di Trevico e Vorrei che Volo tessendo un confronto impietoso tra passato e presente, attraverso la paradigmatica condizione umana di quel bambino divenuto adulto.

Spaccapietre

Spaccapietre

di Gianluca e Massimiliano de Serio

77^ Mostra Internazionale del Cinema di Venezia - Giornate degli Autori del Cinema di Roma, Filmmaker Festival

Anno: 2020

Paese: Italia-Francia-Belgio

Durata: 104'

Dopo un grave incidente sul lavoro Giuseppe è
disoccupato. Suo figlio Antò sogna di fare l’archeologo
e pensa che l’occhio vitreo del padre
sia il segno di un superpotere.
Sono rimasti soli da quando Angela, madre e
moglie adorata, è morta per un malore mentre
era al lavoro nei campi.
Senza più una casa, costretto a chiedere lavoro
e asilo in una tendopoli insieme ad altri braccianti
stagionali, Giuseppe ha ancora la forza di
stringere a sé Antò, la sera, e raccontargli una
storia. Gli ha promesso che un giorno riavrà sua
madre, e rispetterà quella promessa, a qualunque
prezzo.

Note di regia

” In Spaccapietre arte e biografia
personale si intrecciano inseparabilmente.
La vicenda
al centro del film prende spunto da un fatto
di cronaca di qualche estate fa, la morte
sul lavoro della bracciante pugliese Paola
Clemente, e dall’assurda coincidenza con la
morte di nostra nonna paterna, deceduta lavorando
negli stessi campi nel 1958. E, come
il padre di Giuseppe nel film, anche nostro
nonno paterno, prima di partire per Torino
negli anni Sessanta, faceva lo ‘spaccapietre’.
Il film è innanzitutto il tentativo di riappropriarci
di un’anima, quella di nostra
nonna mai conosciuta, attraverso la storia
e il corpo di un’altra donna. Ma è anche un
film d’amore paterno in cui affiorano puri i
temi della morte, della violenza, della paura,
dell’amore, della vendetta.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Res Creata – Esseri umani e altri animali

Res creata - Esseri umani e altri animali

di Alessandro Cattaneo

Visioni dal Mondo, HotDocs - Toronto, Visions du Réel - Nyondel Cinema di Roma, Filmmaker Festival

Anno: 2019

Paese: Italia

Durata: 80'

Un musicista (Giovanni Lindo Ferretti) che ha
scelto di vivere il calore della stalla. Un falco seguito
dal suo giovane amico in un vigneto nebbioso.
Coraggiosi cavalli e cavalieri nella Sardegna
più remota. La spontanea processione in visita ad
una balena arenata sulla battigia. Serpi riconciliatrici
in un rito religioso. Queste ed altre storie
compongono un film che esplora l’antico, contraddittorio
e variegato rapporto tra umano ed
animale. Una relazione fatta di meraviglia, amore,
sfruttamento. Un viaggio originale attraverso
atmosfere inedite, alla scoperta del valore di questa
affascinante coesistenza.

Note di regia

” Il film approfondisce le sfumature
della relazione uomo animale attraverso
le parole di una serie di
personaggi che in modi differenti sono vicini
o hanno riflettuto su questa tematica.
Dal punto di vista visivo il film trae la sua
unicità e la sua forza dal racconto di storie
originali ed inedite in cui uomo ed animale si
trovano ad essere attori compartecipi di un
comune destino. Un registro visivo intimo ed
evocativo, per un film contemporaneamente
tenero, filosofico, antropologico e libero.”

One more jump

One more jump

One more jump

di Emanuele Gerosa

Festa del Cinema di Roma, Annecy Cinéma Italien, Festival dei Popoli del Cinema di Roma, Filmmaker Festival

Anno: 2019

Paese: Italia-Svizzera, Libano

Durata: 81'

Quando Abdallah – fondatore e leader storico
del Gaza Parkour Team – viene invitato in Italia
per partecipare a un workshop, decide di lasciare
la striscia di Gaza per diventare un atleta
professionista in Europa. Oggi, continuamente
alla ricerca di un lavoro, Abdallah guadagna
il minimo per sopravvivere; non ha smesso di
allenarsi, ma la sua nuova vita si è rivelata più
faticosa del previsto, e spesso non ha voglia di
parlare con i suoi vecchi compagni di squadra.
Jehad vive ancora segregato nella Striscia. Ogni
giorno si allena duramente con i membri più
giovani del team. Sa che lo sport è l’unica cosa
che può tener vive le loro speranze. Anche lui
sogna di poter lasciare un giorno quella terra
martoriata. Un giorno Abdallah decide di iscriversi
alla competizione di parkour in Svezia che
tutti loro sognavano, quando erano a Gaza, e
di fare i conti una volta per tutte con la realtà. Negli stessi giorni, Jehad riceve finalmente il
visto che aspettava da anni, e deve decidere se
abbandonare la sua famiglia e il padre malato…
Che cosa sa della libertà, chi è nato in prigione?
E come si diventa uomini liberi, se il prezzo della
libertà è perdere tutto ciò che si amava?

Note di regia

” Il parkour è la disciplina e l’arte di
superare ogni tipo di ostacolo
attraverso la corsa, i salti o l’uso
di movimenti acrobatici; è evidente il collegamento
simbolico molto con la realtà
che le persone affrontano ogni giorno nella
Striscia di Gaza, rinchiusi come sono dentro
alti muri, in una stretta striscia di terra
presa tra il mare e lo stato di Israele, e
dove i posti di controllo sui pochi valichi disponibili
sono chiusi per la maggior parte
del tempo. A Gaza infatti le barriere sono
ovunque e superare ostacoli è parte della
vita quotidiana per i giovani ragazzi della
Striscia, imprigionati in una terra devastata
da una guerra senza fine e dall’occupazione
israeliana. Per loro sfidare il pericolo
rappresenta il modo di riappropriarsi
della terra in cui sono stati relegati, recuperare
la libertà che da sempre è stata loro
negata e mantenere viva la speranza in un
futuro migliore.