Città come cultura

Arci e Ucca cercano cinque nuovi volontari

I volontari prenderanno parte al programma di Servizio Civile "Città Futura" all'interno del progetto "Città come cultura. Dalla consapevolezza culturale alla contaminazione dei territori"

Hai tra i 18 e i 28 anni?
UCCA e Arci nazionale sono alla ricerca di giovani per lo svolgimento del Servizio Civile Universale!
 
Il progetto, della durata di 12 mesi, si propone di favorire l’accesso e la fruizione della cultura, incluse le persone più vulnerabili, e di promuovere il coinvolgimento attivo di giovani nel mondo della cultura (compresa la cultura cinematografica e dell’audiovisivo) cercando di ridurre le differenze sociali attraverso l’inclusione culturale, educativa e sociale.
 
Il progetto contribuisce alla realizzazione del programma Città Futura attraverso la promozione della fruizione e della creazione della cultura come strumento per combattere la povertà educativa, causa di marginalità e di esclusione sociale.
 
I 10 operatori volontari SCU presteranno servizio nelle 4 sedi previste dal progetto:
 
  • 4 op. volontari presso la sede di ATCL in via della Vasca Navale 56
  • 2 op. volontari presso sede di Fondazione Pastificio Cerere in via degli Ausoni 7
  • 3 op. volontari presso la sede di Arci aps, in via dei Monti di Pietralata 16
  • 2 op. volontari presso la sede di Ucca aps, in via dei Monti di Pietralata 16
Per maggiori informazioni e per candidarsi: 
 

Divine Queer Film Festival all’VIII edizione: aperte le selezioni per i film

Divine Queer Film Festival all’VIII edizione: aperte le selezioni per i film

Divine Queer Film Festival all'VIII edizione: aperte le selezioni per i film

Lungometraggi e cortometraggi a tema genere, diversabilità e migrazioni.

Il Divine Queer Film Festival  si prepara all’ottava edizione aprendo le selezioni per il 2024 che si terrà a Torino nei giorni 17-18-19 maggio 2024 presso Laboratori di Via Baltea. Il festival si caratterizza per la sua prospettiva internazionale con l’obiettivo di dare spazio a film e documentari da tutto il mondo comprendendo sia lungometraggi che cortometraggi. IL DQFF, legato alle tematiche di genere, diversabilità e migrazione, nasce con l’idea di utilizzare il potere del cinema per smantellare stereotipi, pregiudizi, tabù e paure.

“La nostra prospettiva inclusiva sull’esistenza umana va oltre i confini della binarietà di genere e della cisnormatività. Nel contesto della diversabilità fisica e/o mentale, miriamo a evidenziare le diverse abilità e talenti delle persone con “disabilità”, promuovendole come opportunità che offrono una nuova comprensione di noi stess*. Il nostro approccio alla migrazione abbraccia i cambiamenti fisici, mentali, economici e geografici nei luoghi, nei corpi, nelle anime e nelle nazioni. Pertanto, attraversare questi “confini” e “barriere” è al centro della nostra visione queer. Ci auguriamo che le opere in concorso raccontino l’attraversamento di tali confini con una prospettiva evolutiva.”

Questa edizione sarà dedicata a Pippa Bacca (1974 – 2008), artista italiana femminista. Pippa, fu assassinata nel 2008 durante un’azione per la pace di respiro internazionale intitolata “Brides on Tour”. Collaborando con la collega artista Silvia Moro, Pippa intendeva fare l’autostop attraverso il Medio Oriente, culminando a Gerusalemme. Pippa, fu violentata e uccisa in Turchia durante il suo viaggio.

La scadenza per le candidature dei film è il 15 febbraio 2024. I film vanno inviati attraverso la piattaforma di Filmfreeway (https://filmfreeway.com/DivineQueerFilmFest). I film selezionati saranno annunciati il 15 marzo 2024. Tutti i film devono includere sottotitoli in inglese (nei formati word/rtf/txt) come requisito minimo, e l’inclusione di sottotitoli in italiano è considerata un valore aggiunto.

L’edizione 2024 vedrà per la prima volta nella storia del festival l’assegnazione di 3 premi, tra i quali il premio UCCA/ARCI:

  • Premio della Giuria  – 500€
  • Premio del Pubblico – 500€
  • Premio UCCA/ARCI  – 500€
  • Premio Divino  – Ogni anno, la direzione artistica assegna un premio a un film, istituzione, individuo o associazione che incarna eccezionalmente e in modo originale la visione del Festival)

Palestina con altri occhi: la campagna ARCI per raccontare l’occupazione

Palestina con altri occhi: la campagna ARCI per raccontare l’occupazione

Palestina con altri occhi: la campagna ARCI per raccontare l'occupazione

Ucca si unisce ad ARCI proponendo film e documentari che riportino lo sguardo di chi subisce, per una pace giusta

Attraverso la campagna Palestina: con altri occhi. Visioni, parole, suoni per una pace giusta Arci, e con essa Ucca, si propone di raccontare l’occupazione mettendo al centro inanzitutto la grande cultura del popolo palestinese fornendo ai circoli e comitati gli strumenti e il supporto per costruire iniziative e incontri: “È proprio con gli occhi della cultura che vogliamo discutere, informare e confrontarci per avere spunti interpretativi, raccontare l’occupazione con lo sguardo di chi la subisce, aiutare a capire le conseguenze della situazione ed i suoi concreti effetti sulla società palestinese, su quella israeliana e sull’intero medio oriente.”

Arci offre un pacchetto di segnalazioni di autori, libri, film, artisti sfruttabili nell’ambito delle iniziative (https://www.arci.it/palestina-con-altri-occhi/ ). Ucca propone da parte sua film e documentari che possano aiutare ad approfondire il tema del conflitto creando un ponte con la realtà palestinese troppo poco conosciuta. Il film 200 metri di Ameen Nayfeh, premio del pubblico alle giornate degli autori è disponibile da subito per proiezioni a prezzo concordato (50 euro oltre iva a passaggio) grazie alla collaborazione tra Ucca e I Wonder.

Mustafa e sua moglie Salwa vivono in Palestina, in due paesi distanti solo duecento metri, ma divisi dalla barriera di separazione israeliana. Alla sera, quando tutto diventa buio, Mustafa accende una luce sul suo balcone per augurare la buonanotte alla moglie e ai figli che sono dall’altra parte e che, a loro volta, rispondono con un segnale. Quando però uno dei suoi figli è vittima di un incidente, all’uomo non resta che precipitarsi al checkpoint dove gli viene negato l’accesso, senza margine di trattativa. Disperato, chiede aiuto a un contrabbandiere per oltrepassare il muro: i duecento metri si trasformano in un’odissea di duecento chilometri, alla quale si uniscono altri viaggiatori determinati a superare e sconfiggere quella barriera.

Come funziona?

  1. I circoli e comitati interessati dovranno contattare la persona referente regionale della campagna; laddove la persona referente regionale non sia stata ancora individuata, i circoli ed i comitati possono intanto scrivere alla mail conaltriocchi@arcinazionale.it;
  2. lɜ referenti regionali concorderanno con la cabina di regia nazionale disponibilità delle proposte e di eventuali relatori per le iniziative;
  3. per le richieste dei film a costo agevolato di 50 euro si prega di aggiungere alla mail anche l’indirizzo di UCCA: presidenza@ucca.it; 
  4. una volta che le iniziative saranno organizzate e definite, vi preghiamo di darne comunicazione inviandone notizia alla mail conaltriocchi@arcinazionale.it allegando se possibile la locandina dell’evento, per consentire all’ufficio comunicazione nazionale di valorizzare al massimo le iniziative e mapparle;
  5. per la grafica degli eventi si prega di utilizzare la linea grafica nazionale della campagna (tutti i materiali sono scaricabili QUI).

Di seguito altri titoli consigliati che sotto richesta UCCA provvederà a rendere disponibili.

STRIPLIFE – GAZA IN A DAY di Alberto Mussolini, Luca Scaffidi, Valeria Testagrossa, Nicola Grignani, Andrea Zambelli (distribuzione: Lab80)

THIS IS MY LAND… HEBRON di Giulia Amati e Stephen Natanson

ERASMUS IN GAZA di Chiara Avesani, Matteo Delbò

SARURA di Nicola Zambelli, Ita 2022, 80’, documentario (distribuito da Open DDB)

AMIRA di Mohamed Diab, Egitto | Giordania 2021 98’, drammatico

BYE BYE TIBERIAS di Lina Soualem

PALESTINA PER PRINCIPIANTI di Francesco Merini (libero)

THE GATEKEEPERS – I GUARDIANI DI ISRAELE di Dror Moreh

IL PARADISO PROBABILMENTE di Elia Suleiman

ONE MORE JUMP di Emanuele Gerosa

LA STRADA DEI SAMOUNI di Stefano Savona

IL TEMPO CHE CI RIMANE di Elia Suleiman

IL GIARDINO DEI LIMONI di Eran Riklis

PER UNO SOLO DEI MIEI DUE OCCHI di Avi Mograbi

ANA ARABIA di Amos Gitai

NIGHTMARE OF GAZA di Farah Nabulsi (libero)

THE PRESENT di Farah Nabulsi (Netflix)

ViaEmilia Doc Fest Modena 2023: uno sguardo sulla realtà

ViaEmilia Doc Fest Modena 2023

Uno sguardo sulla realtà attraverso quattro giorni di cinema documentario

Dal 16 al 19 novembre si è svolta la quattordicesima edizione del ViaEmiliaDoc Festival. Nel 2023, l’obiettivo è stato intrecciare il cinema documentario con la letteratura contemporanea e non solo. Quattro giornate al Cinema Astra di Modena ricche di scambi, riflessioni e sinergie. 

La prima giornata si è inaugurata con il documentario Bellezza, addio diretto da Carmen Giardina e Massimiliano Palmese, sul poeta Dario Bellezza. Un ritratto intimo e sincero di un autore e della sua storia personale: nel 1996 uno scoop giornalistico rivela che Bellezza è stato colpito dall’AIDS e l’opinione pubblica lo mette alla gogna. È il racconto della nostra storia più recente ormai quasi dimenticata, una piccola luce su uno degli scrittori più importanti del ‘900. 

La giornata di venerdì si è aperta con la proiezione del documentario Il popolo delle donne di Yuri Ancarani, un’ora di intensa riflessione sul rapporto tra liberazione delle donne e aumento della violenza maschile. Ancarani mette al centro del suo racconto Marina Valcarenghi, psicoterapeuta e psicoanalista, vicina al mondo della politica durante gli anni Sessanta e Settanta. Il documentario è in grado di fare un’analisi lucida di un momento storico critico, senza retorica e con uno sguardo semplice ma diretto. 

Nel pomeriggio è stato il momento del documentario di Marco Turco, La generazione perduta. Una riflessione che prende le mosse dalla vita del giornalista Carlo Rivolta e si allarga a un momento storico difficile, a livello politico, per la grande frammentazione tra gruppi parlamentari, extraparlamentari e brigate rosse, e a livello sociale, con l’incombente epidemia di eroina. Il lavoro di Turco restituisce uno sguardo disincantato su un periodo storico di lotte, di fervida curiosità creativa e intellettuale, ma anche di cupezza quotidiana e paura di rimanere incastrati in dipendenze e mala informazione. 

Si è continuato con la visione dei cortometraggi del concorso “Meglio matti che corti”. Lavori nazionali e internazionali sulla salute mentale, le dipendenze, i rapporti di potere con gli altri e con il proprio corpo. Un’intensa carrellata di piccole gemme da tutto il mondo, compreso il cortometraggio irlandese che ha vinto come miglior opera agli Oscar di quest’anno. Una visione di sette opere fatta tutta d’un fiato che ha lasciato gli spettatori tutt’altro che indifferenti. 

La giornata si è conclusa con la visione di Svegliami a mezzanotte di Francesco Patierno, documentario di rimontaggio d’archivio, tratto dall’omonimo libro di Fuani Marino. L’opera ripercorre la vita della scrittrice e il suo tentato suicidio. Un racconto intimo e intenso che parla di rapporti, famiglia e malattia mentale, attraverso immagini mai retoriche o didascaliche ma anzi immaginifiche ed evocative. L’autrice racconta: questo film aveva l’obiettivo di normalizzare questo racconto, proprio perché è una vicenda umana accaduta realmente. Quest’esperienza non va celata, come si faceva in passato e come ci hanno insegnato. È importante superare il senso di colpa e di vergogna quando si hanno vissuto esperienze di questo tipo. Il tentativo è quello di rendere fruibile una storia del genere e far si che non ci sia più bisogno di una dose eccessiva di coraggio per parlarne

Il terzo giorno si è aperto con la presentazione del nuovo libro di Fuani Marino, Vecchiaccia, presso la Libreria Ubik di Modena. L’autrice in dialogo con Anna Ferri, giornalista ed esponente di Arci Modena, ha raccontato il suo rapporto con la vecchiaia e i vecchi, a partire dalla recente esperienza della pandemia da covid. Il libro, a metà tra saggio e narrativa, nasce da una shitstorm che ha colpito la scrittrice in seguito a un tweet controverso. La presentazione è stata un momento di riflessioni comuni su temi contemporanei, a partire da questo libro e da quello precedente, creando un momento di scambio e di raccoglimento.

Si è proseguito nel pomeriggio con una carrellata di eventi importanti, primo fra tutti, la presentazione del nuovo catalogo de L’Italia che non si vede. Un’accurata selezione di film fortemente indipendenti, che hanno girato per i più importanti festival europei, ma che hanno difficoltà nella diffusione nelle sale cinematografiche italiane. Uno dei film selezionati per la rassegna, After the bridge, di Davide Rizzo e Marzia Toscano è  stato proiettato subito dopo. Il progetto documenta la testimonianza di Valeria Collina, madre di uno dei membri del commando jihadista, ucciso durante un attacco terroristico a Londra. Ne parlano insieme il produttore e la protagonista:da parte dei registi c’è stata una capacità di equilibrio, non sono stati né troppo vicini, né troppo distanti da Valeria, altrimenti sarebbe venuto un altro film. I registi sono stati in grado di metterla in una giusta posizione per raccontarsi e per farlo nella maniera più opportuna e più comoda per lei, l’obiettivo è sempre stato farla sentire più a suo agio possibile. Il processo di scrittura è stato lunghissimo, questo film ha preso pieghe diverse nel tempo in base ai momenti di vita di Valeria, ed essendo un cinema verità, i due registi hanno seguito i processi messi in moto da Valeria stessa.” Lo sguardo delicato degli autori fa emergere una figura complessa e profonda con un dolore interiore che traspare dolcemente dalla pellicola. 

Le proiezioni si sono interrotte momentaneamente per la premiazione finale del festival. Il ViaEmiliaDoc ha infatti un concorso di cortometraggi documentari nati nelle scuole di cinema di Italia e Europa. Quest’anno i lavori visionati sono stati molti e di diversa natura, dalle tematiche sociali si passa a tematiche di stampo storico o relative, ancora, alla salute mentale e fisica, tema cardine e trasversale a questa edizione del festival. Il vincitore della giuria è Real guadagna di Laura D’Angeli e Giusi Restifo (Centro Sperimentale – Sede Sicilia), un piccolo ritratto del centro culturale Arcobaleno di Palermo. La menzione speciale va a Giorno per giorno di Gabriele Tavarilli (Scuola Holden) per aver avuto uno sguardo intimo su un tema difficile come quello della morte e della malattia.

Il pubblico online premia invece Pace e bene di Mariafrancesca Monsù (Centro Sperimentale – Sede Sicilia), un’immersione nella quotidianità di Santa Domenica Vittoria, un paesino vicino Messina, attraverso un confronto di immagini tra passato e presente. Il premio dER (documentaristi dell’Emilia Romagna) è stato consegnato al film Essere grande di Federica De Sciscio (Scuola Mohole) per aver affrontato il tema della sindrome di George nella quotidianità del suo protagonista. 

La giornata si è conclusa con la proiezione dell’acclamato documentario Le mie poesie non salveranno il mondo di Annalena Benini e Francesco Piccolo, presenti in una sala gremita di pubblico. Il film è un tributo alla “poeta” Patrizia Cavalli, i due autori l’hanno seguita e intervistata durante l’ultimo periodo della sua vita. Il risultato è un’esperienza cinematografica intensa: si ride, ci si commuove, ci si arricchisce di aneddoti culturali e quotidiani. L’immagine è quella di una donna libera, diretta, creativa, forza motrice, ironica. Benini ci racconta: Noi avevamo un’idea di quello che volevamo fare e l’idea era di un film libero, intimo, non cronologico e volevamo fosse l’incontro con lei mentre avviene l’incontro stesso. Quando siamo andati da lei a proproglielo, probabilmente questa è la cosa che più di ogni altro l’ha convinta a dirci di sì, semplicemente l’ha trovato divertente. Non avrebbe accettato nulla di didascalico, di pomposo e invece la possibilità di dirigere le danze, le piaceva. Era una conversazione tra amici.” continua Piccolo, l’idea era di seguire non il cosa ma il come, un parlare libero e fare un domino di quello che ci diceva, abbiamo condiviso l’idea che avremmo fatto un montaggio libero da cronologie, tutto emotivo”. 

Ascoltare l’incontro con Benini e Piccolo ci ha fatto entrare ancora di più nella struttura ossea di un pezzo di storia del ‘900 che avrebbe voluto “diventare ricca scrivendo canzoni per Laura Pausini”, una personalità di cui si sente già la mancanza. 

Il festival si è concluso la domenica con due proiezioni pomeridiane: Italo Calvino: lo scrittore sugli alberi di Duccio Chiarini e La solitudine è questa di Andrea Adriatico. Soffermandosi ancora sul rapporto tra cinema e letteratura, entrambi i film raccontano due figure cruciali del ‘900: Italo Calvino e Pier Vittorio Tondelli. Il primo lavoro racconta il rapporto tra l’autore e il Partito Comunista, e lo fa attraverso un dispositivo narrativo: prendendo spunto dalla trama de Il barone rampante si ripercorre il rapporto conflittuale con il partito, abbandonato in seguito alla brutale repressione della rivolta ungherese del ‘56. L’ultima pellicola racconta le opere di Tondelli, attraverso le voci di nuove generazioni di scrittori. Un road-doc nel quale due “intervist-attori”, Tobia De Angelis e Lorenzo Balducci, scoprono luoghi tondelliani e ascoltano spezzoni delle sue opere cult. 

Quattro giornate accese e vivaci che hanno aperto un dialogo intenso sul rapporto tra cinema e letteratura, ma soprattutto hanno dischiuso spazi di discussione su temi attuali che spesso rimangono inascoltati. Il ViaEmiliaDoc si conferma un luogo eterogeneo, contemporaneo e in grado di mettersi in relazione con il dibattito intellettuale, sociale e politico in corso. 

L’Italia che non si vede 2023

italia-che-non-si-vede-2023cop-2

LUNGOMETRAGGI

Documentario

regia di Tizza Covi, Rainer Frimmel

Documentario

regia di Valentina Bertani

Documentario

regia di Andrea Segre, Stefano Collizzolli, Matteo Calore

Documentario

regia di Francesco Patierno

Documentario

regia di Mattia Colombo, Gianluca Matarrese 

Documentario

regia di Erik Gandini 

Documentario (?)

regia di Alessandro Comodin

Documentario

regia di Davide Rizzo, Marzia Toscana 

Documentario

regia di Sophie Chiarello

regia di enrico ghezzi, alessandro gagliardo

BONUS TRACKS

regia di Daniele Gaglianone 

regia di Maria Arena 

regia di Dan Bensadoun, Luigi Caggiano, Marcello Enea Newman, Daniele Tinti

regia di Alessandro Scippa

i wonder classics

regia di Jean Eustache 

regia di Derek Jarman 

regia di Nicolas Philibert 

Premio Zavattini

Cortometraggio

regia di Federica Quani 

Cortometraggio

regia di Lorenzo Spinelli

Cortometraggio

regia di Sara Parentini

Cortometraggio

regia di Giovanni Montagnana 

Cortometraggio

regia di Davide Crudetti

Cortometraggio

regia di Lorenzo Conte

Cortometraggio

regia di Caterina Biasiucci

Cortometraggio

regia di Marco Signoretti

Cortometraggio

regia di Alice Sagrati 

Essere e avere (Être et avoir)

Essere e avere (Être et avoir)

Essere e avere (Être et avoir)

di Nicolas Philibert

Con Georges Lopez

Anno: 2002

Paese: Francia

Durata: 101'

Francia, Auvergne, dipartimento di Puy Le Dome. La zona è talmente isolata che sopravvive l’istituzione della “classe unica”, dove si ritrovano bambini la cui età copre l’intero ciclo scolastico delle elementari. Il maestro del documentario Nicolas Philibert ritrae un insegnante prossimo alla pensione che segue tutti i suoi alunni cercando di trasmettere, oltre a un po’ di sapere generale, anche qualche insegnamento etico e civico, dal rispetto reciproco all’inutilità della violenza. Essere e avere rappresenta l’insolito caso di un documentario diventato un inaspettato Blockbuster in Francia, vincitore del Premio César e miglior documentario agli European Film Award nel 2002. Il regista francese ha recentemente confermato tutto il suo talento vincendo l’Orso d’Oro alla Berlinale 2023 con Sur l’Adamant, un documentario che racconta il grande lavoro di un centro per malattie mentali che galleggia sulla Senna.

Wittgenstein

Wittgenstein

Wittgenstein

di Derek Jarman

Con Michael Gough, Tilda Swinton, Karl Johnson

Anno: 1993

Paese: UK

Durata: 75'

La biografia del filosofo Ludwig Wittgenstein viene raccontata da Derek Jarman in modo unico e stravagante in questo piccolo ma geniale film, l’ultimo lavoro di fiction del cineasta inglese prima della sua scomparsa, a causa dell’AIDS, nel 1994. Jarman, artista militante per i diritti LGBTQ+, mette in scena il padre della filosofi a del linguaggio rappresentando visivamente i suoi ragionamenti, i teoremi, l’avversione per il mondo accademico e la lotta per vivere liberamente la propria sessualità, in un film gioiosamente queer sia nella forma che nel contenuto. A supporto del regista inglese un grande cast, tra cui va sottolineata la presenza della sua musa per eccellenza, Tilda Swinton, nella parte della stravagante Lady Ottoline Morrell, e i magnifici costumi di Sandy Powell, stilista poi vincitrice di tre premi Oscar. Wittgenstein torna in sala, in versione restaurata, in occasione del suo trentennale della sua prima alla Berlinale, dove si aggiudicò il Teddy Bear Award come miglior fi lm a tematica LGBTQ+.

La maman et la putain

La maman et la putain

La maman et la putain

di Jean Eustache

Con Bernadette Lafont, Jean-Pierre Léaud, Françoise Lebrun, Isabelle Weingarten

Anno: 1973

Paese: Francia

Durata: 218'

Alexandre è un giovane e pigro disoccupato francese che trascorre le sue giornate sorseggiando caffè a Saint-Germain-des-Prés. Alexandre non ha problemi a farsi mantenere dalla più matura Marie, che ha una piccola boutique, con cui intrattiene una relazione di tipo aperto. Un giorno il giovane incontra un’infermiera, Veronica, giovane e squattrinata come lui. E, nonostante la ragazza sia inizialmente po’ interdetta dal comportamento per nulla passionale di Alexandre, i due finiscono per innamorarsi e fare l’amore durante un’assenza di Marie. Fra i tre presto si innesca un pericoloso e complesso rapporto, che oscilla tra la tenerezza, la gelosia e la disperazione.

………………………………………………………….

Sono passati cinquant’anni da quando La maman et la putain è stato proiettato al festival di Cannes vincendo il Grand Prix della Giuria. Il cinema non è più stato lo stesso e il film di Jean Eustache è stato da allora considerato il più grande film francese del dopo 1968. Dopo la morte del regista nel 1981, questo capolavoro è diventato quasi invisibile. Restituito al grande pubblico in versione restaurata al Festival di Cannes del 2022, il fi lm che celebra la Nouvelle Vague arriva finalmente nelle sale nel suo 50esimo anniversario.

IL MARE CHE NON MUORE

IL MARE CHE NON MUORE

IL MARE CHE NON MUORE

di Caterina Biasiucci

Premio Zavattini 2020

Anno: 2020

Paese: Italia

Durata: 12'

Genere: Documentario

Ada è una donna anziana. Nuota nel mare calmo e si abbandona. L’acqua le riporta alla memoria le immagini della sua vita: la giovinezza, il suo unico amore, la nascita della figlia. La fi ne del matrimonio è vissuta come un lutto e solo l’amore per la fi glia sarà in grado di farle ritrovare la speranza perduta attraverso un dialogo costante tra presente e passato. Nel mare, immenso grembo materno, la donna recupera sé stessa.

L’ANGELO DELLA STORIA

L'ANGELO DELLA STORIA

L'ANGELO DELLA STORIA

di Lorenzo Conte

Premio Zavattini 2020

Anno: 2020

Paese: Italia

Durata: 15'

Genere: Documentario

11 Settembre 1973. A un giovane cecchino della giunta militare viene affidata la missione di porre fine all’assedio de La Moneda uccidendo il Presidente Salvador Allende, asserragliato al suo interno. L’ascolto alla radio dell’ultimo, improvvisato discorso del Presidente destabilizzerà le sue certezze.