Styx

EVENTI

STYX

di Wolfgang Fischer

Proiezione in prima visione

Nei giorni 1 e 2 dicembre 2018 Ucca tiene a Piacenza il suo 14esimo Congresso Nazionale e regala ai piacentini la proiezione inedita del film STYX grazie alla collaborazione di Editoriale Libertà e di Cineclub Internazionale.

Sabato 1 dicembre 2018 ore 21:30 allo Spazio Le Rotative di Editoriale Libertà (Via Benedettine, 66) Ucca propone la proiezione del film STYX di Wolfgang Fischer con Susanne Wolf (Germania-Austria 2018, 94 minuti, VO con sottotitoli in italiano). Ingresso gratuito.

Styx è la storia della trasformazione di una forte donna borghese strappata dal suo mondo felice durante un viaggio in barca a vela. Si troverà presto coinvolta in un vortice di azioni e di fronte a un dilemma morale.
Il film ha ricevuto il Premio Label Europa Cinemas e il Premio Giuria Ecumenica al Festival di Berlino 2018. È uno dei tre film finalisti al Premio Lux 2018 ed è tra i sei film nominati per il miglior film del Premio Eufa (Oscar Europei Universitari) nel 2018. La sua prima proiezione mondiale ha aperto la sezione Panorama al Festival di Berlino di quest’anno.

Il film sarà introdotto dal distributore Paolo Minuto (Cineclub Internazionale) e da Roberto Roversi (Ucca).

Il film è quasi senza dialoghi e i pochi dialoghi sono quasi tutti in inglese; la proiezione sarà in versione originale con sottotitoli in italiano nei pochi passaggi dialogati.

La proiezione è aperta al pubblico fino a esaurimento posti.

Schermi indipendenti

PROGETTI

di Roberto Roversi
Daniele Clementi

SCHERMI INDIPENDENTI

Il progetto è il frutto della sinergia tra Distribuzione Indipendente, UCCA e UICC

movie-918655_1280

Il progetto Schermi indipendenti è il frutto della sinergia tra Distribuzione Indipendente, una delle realtà più innovative e dinamiche della scena nazionale, UCCA – Unione dei circoli cinematografici Arci e UICC – Unione italiana circoli del cinema. È un’esperienza del tutto inedita, tanto più in un comparto caratterizzato da rara litigiosità e scarsa lungimiranza, che l’intero catalogo di una distribuzione sia promosso in collaborazione con due associazioni nazionali di cultura cinematografica attraverso la rete dei loro circoli e cineclub, grazie a rassegne, eventi pubblici, laboratori e proiezioni per le scuole. Film d’autore e di genere, fiction e documentari di registi emergenti del panorama italiano ed europeo avranno la possibilità di essere conosciuti e apprezzati da un pubblico giovane e intellettualmente curioso. La line-up dei nuovi titoli spesso si concentra su tematiche di stringente attualità.

La libertà non deve morire in mare descrive senza retorica il vissuto che sta dietro le facce spaurite e le braccia tese delle persone migranti, le lacrime e i sorrisi, la speranza e le paure, spogliati dallo status di oggetto di cronaca, delle cifre e del cinico computo statistico di chi ce l’ha fatta e chi no.

Il codice del babbuino, del collettivo Amanda Flor, si immerge nella più degradata periferia romana, dove nelle vicinanze di un campo rom viene rinvenuto il corpo di una donna vittima di uno stupro: una storia di intolleranza e vendetta che farà scatenare una vera e propria guerra di strada.

La morte legale racconta il lavoro straordinario di Giuliano Montaldo su Sacco e Vanzetti, manifesto contro l’intolleranza, l’ingiustizia,la pena di morte, divenuto inaspettatamente, quasi 50 anni fa, un grande successo internazionale e la cui colonna sonora, di Ennio Morricone e Joan Baez, è diventata un simbolo di libertà e di difesa dei diritti umani.

In Bogside Story Fulvio Grimaldi, unico fotoreporter italiano a documentare la Marcia per i diritti civili del 30 gennaio 1972 a Derry,culminata con il massacro tristemente noto come Bloody Sunday, torna in Irlanda del Nord 45 anni dopo, per scoprire che le mura esterne delle case del più importante quartiere cattolico sono state ricoperte da murales che hanno reso la città resistente una galleria d’arte e di storia a cielo aperto. Ma anche tra i film meno recenti del catalogo figurano opere che hanno riscosso interesse e plauso critico e di pubblico, da Salomé con Al Pacino e Jessica Chastain a Spaghetti Story di Ciro De Caro, dal bizzarro esordio di Eros Puglielli Dorme al Quijote di Mimmo Paladino, solo per nominarne alcuni.

Per tutti i circoli Arci e Ucca abbiamo stipulato una convenzione molto vantaggiosa con Distribuzione Indipendente, che consiste nella possibilità di proiettare qualsiasi titolo del catalogo a 40 euro. I titoli saranno scaricabili direttamente dal server della distribuzione in formato DCP, MP4 2k o DVD, ovviamente previa  comunicazione alla Direzione nazionale Ucca per ottenere sblocco e liberatoria.

Il catalogo è disponibile a questo link: www.arci.it/documento/schermi-indipendenti

Iuventa

L’ITALIA CHE NON SI VEDE 2018

IUVENTA

di Michele Cinque

iuventa-film-cover-facebook

Il film racconta gli eventi di un anno cruciale della vita di un gruppo di giovani europei, tutti con differenti ruoli impegnati nel progetto umanitario della ONG Jugend Rettet: dal primo viaggio della nave Iuventa nel Mediterraneo fino alle pesanti accuse che oltre un anno dopo hanno portato al sequestro preventivo della nave nell’ambito di un’indagine sull’immigrazione clandestina.

L’obiettivo della ONG dalla sua formazione è sempre stato quello di dimostrare che un programma di salvataggio nel Mediterraneo è non solo necessario ma anche un dovere morale dell’Europa: i giovani di Jugend Rettet non hanno mai pensato di rappresentare niente di più che una soluzione temporanea al vuoto lasciato dall’Europa all’indomani della chiusura di Mare Nostrum.

La narrazione del film è costruita dalla partenza dal porto di Malta al ritorno della nave al porto della Valletta dopo 15 giorni in mare in cui sono state salvate oltre 2000 persone. Dopo la prima missione il film ci porta a Berlino e in Italia dove il futuro di Jugend Rettet viene messo in discussione.

“La prima volta che ho sentito parlare della Iuventa è stato nella tarda primavera del 2016 quando Jugend Rettet, fondata nel 2015 dal diciannovenne Jakob Schoen e da alcuni suoi coetanei di Berlino, ha lanciato pubblicamente il suo programma di azioni. Agli inizi di giugno del 2016 la Iuventa (originariamente un peschereccio di circa 30 metri convertito in nave di salvataggio) ha lasciato il porto di Emden in Germania alla volta di Malta da cui sarebbero di li a poco partite le operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo. Immediatamente sono stato colpito dalla storia, percependo la sua importanza sia da un punto di vista simbolico che reale. Erano già presenti tutti gli elementi chiave: la giovanissima età dei protagonisti, lo slancio utopico che li aveva spinti a lanciarsi in questa impresa, il desiderio di cambiare il mondo e una grande forza di volontà che, come era prevedibile, li avrebbe portati a un certo punto a scontrarsi con la durezza della realtà” (Michele Cinque)

Sembra mio figlio

L’ITALIA CHE NON SI VEDE 2018

SEMBRA MIO FIGLIO

di Costanza Quatriglio

Scappato dall’Afghanistan quando era ancora un bambino, Ismail vive in Europa con il fratello Hassan. La madre, che non ha mai smesso di attendere notizie dei suoi figli, oggi non lo riconosce.

Dopo diverse e inquiete telefonate, Ismail andrà incontro al destino della sua famiglia facendo i conti con l’insensatezza della guerra e con la storia della sua gente, il popolo Hazara.

«Un figlio si rivolge alla madre creduta morta fino a quel momento, ma lei non lo riconosce. Da quell’istante una forza misteriosa lo porta alla ricerca del modo per ricongiungersi a lei. Il corpo di Ismail, la mitezza del suo viso, la sua voce sospesa tra gli angoli più angusti dell’Europa, ci conducono in un altrove che ci appartiene molto di più di quanto siamo disposti a immaginare: dall’evocazione di posti lontani nel tempo e nello spazio a una concretezza fatta di carne e sangue, il film viaggia alla ricerca di risposte che non esistono; ad esistere è la possibilità, per Ismail, di prendersi la parola, quella parola negata perché nessuno, fino a quel momento, l’ha ascoltata. Nella lingua madre riconosciamo la lingua del mondo, della pietà antica che non ha patria né paese né confini né frontiere» (Costanza Quatriglio)

Zen – Sul ghiaccio sottile

L’ITALIA CHE NON SI VEDE 2018

ZEN – SUL GHIACCIO SOTTILE

di Margherita Ferri

Maia, detta Zen, è una sedicenne irrequieta e solitaria che vive in un piccolo paese dell’Appennino emiliano. È l’unica femmina della squadra di hockey locale e i suoi compagni non perdono occasione di bullizzarla per il suo essere maschiaccio. Quando Vanessa – l’intrigante e confusa fidanzata di un giocatore della squadra – scappa di casa e si nasconde nel rifugio della madre di Maia, tra le due nasce un legame e Maia riesce per la prima volta a confidare i dubbi sulla propria identità di genere. Entrambe spinte dal bisogno di uscire dai ruoli che la piccola comunità le ha forzate a interpretare, Maia e Vanessa iniziano così un percorso alla ricerca della propria identità e sessualità, liquide e inquiete come solo l’adolescenza sa essere.

Zen sul ghiaccio sottile è una storia di formazione, che segue il percorso emotivo di Maia, detta Zen: un’adolescente in cerca della propria identità di genere, per questo incompresa e bullizzata dai propri coetanei. Come regista, mi è sempre interessato dare vita e centralità a personaggi che vivono ai margini delle proprie comunità. Il film infatti racconta il disagio e le lotte che deve affrontare chi non si conforma ai ruoli di genere e all’eteronormatività imposta dalla nostra società.
Ho cercato di raccontare la storia di Maia giustapponendo le sue emozioni al paesaggio dell’Appennino emiliano, bellissimo e dimenticato. Ho voluto esplorare la relazione tra la “produzione del paesaggio” e l’identità di chi vive quei territori, lavorando sull’idea di “paesaggio emotivo”: uno strumento per stimolare lo spettatore visivamente e accompagnarlo nella dimensione più profonda dei personaggi”. 
(Margherita Ferri)

Il clan dei ricciai

L’ITALIA CHE NON SI VEDE 2018

IL CLAN DEI RICCIAI

di Pietro Mereu

Il Clan dei ricciai” è la storia di un gruppo di pescatori di Cagliari che hanno avuto problemi con la giustizia in passato. Il boss di questo clan è Gesuino Banchero, disposto a dare un’altra occasione a questi uomini, offrendo loro la possibilità di condurre la propria vita in modo onesto e aiutandoli ad integrarsi nuovamente nella comunità.

 “Nel “Clan dei Ricciai” i protagonisti sono dei sopravvissuti alla galera: alcuni da questa esperienza sono usciti distrutti psicologicamente e fisicamente, altri ne hanno fatto un punto di forza. Il comune denominatore di tutti i protagonisti è l’essere nati in contesti sociali difficili, ed essere esponenti di una vecchia malavita cagliaritana che ormai sta scomparendo. Raccontano di codici di rispetto che ormai nessuno applica più, parlano il gergo del carcere cagliaritano, hanno sulla pelle tatuaggi che riportano inequivocabilmente all’ambiente carcerario. Il lavoro dei ricciai nasce da persone che, uscendo dal carcere, si trovano senza lavoro e prendendo una barca si mettono a pescare ricci e altri frutti di mare, un’occasione di riscatto e sostentamento che è diventata una tradizione storica nella città di Cagliari. Le famiglie di provenienza dei protagonisti sono violente, difficili, poco presenti, per cui il carcere diventa un rito obbligatorio e di passaggio per avere un biglietto da visita nel mondo criminale che è quello che regna in questi quartieri. Gesuino, rispetto agli altri, frequenta anche la buona società cagliaritana e definisce la sua barca ”Un ponte” tra il mondo della strada e della criminalità e il mondo rispettabile dei colletti bianchi. Attraverso il lavoro ha trovato un riscatto, e aiuta centinaia di persone del suo quartiere”. (Pietro Mereu)

SOS Gatto

SOS Gatto

SOS Gatto

di Rob Fruchtman e Steven Lawrence

Anno: 2018

Paese: USA

Durata: 86'

Al centro di “SOS Gatto” c’è una domanda che molti di noi si pongono: che cosa faresti se incontrassi un animale affamato o ferito? Per Sassee, Claire, Tara e Stu, tutti professionisti a tempo pieno che vivono a Brooklyn, la risposta è chiara: lo devo aiutare. All’inizio nessuno di loro sapeva cosa fare, ma presto hanno imparato i trucchi del mestiere e, nonostante lo shock, hanno scoperto che il problema era molto più grande di quanto immaginassero: sono almeno 500.000 i gatti abbandonati e selvatici nelle strade di New York e la città si impegna solo marginalmente per affrontare il problema. Il film segue Sassee, Claire, Tara e Stu giorno e notte mentre pattugliano le strade, i cortili e i vicoli di Brooklyn per salvare i felini. Nel corso del film, prendiamo atto della straordinaria abilità, resilienza e dello humor di questi appassionati eroi urbani che portano avanti un lavoro impegnativo, e di come questo lavoro abbia cambiato le loro vite.

Le sorelle di Marija

Le sorelle di Marija

Le sorelle di Marija

di Robert Ryan (III)

Anno: 2018

Paese: USA

Durata: 87'

La città californiana di Merced è la casa di una comune di suore chiamate le Sorelle della Valle. Costoro hanno un allevamento di cannabis che usano a scopo medicinale o estetico, realizzando prodotti che vendono on line. Non appartengono a nessun ordine religioso e agiscono nel rispetto di Madre Terra, osservandone le fasi lunari e stagionali. Indipendenti, dal 2016 sono considerate alla stregua di criminali per via di una legge che vieta la coltivazione e la vendita della cannabis.