Blue Screen

Blue Screen

di Riccardo Bolo, Alessandro Arfuso

Anno: 2017

Paese: Italia

Durata: 17'

In un piccolo studio di tatuaggi nella provincia di Napoli si possono incontrare molte persone differenti. All’apparenza sembrerebbe un  luogo come un altro, eppure nel più inaspettato dei posti si nasconde un microcosmo vivo. La pratica del tatuaggio diventa il mezzo per raccontare un aspetto di quella società: le chiacchiere e le confessioni fra il tatuatore e il suo cliente delineano il carattere di ciascuno dei personaggi e aiutano a raccontarne l’atmosfera. Affresco di un luogo autentico, con i suoi miti e le sue regole, e di un mestiere che tanto si presta a creare intimità e a sporcarsi col dolore, il sangue e le storie della gente.

Massimino

Massimino

di Pierfrancesco Li Donni

Anno: 2017

Paese: Italia

Durata: 17’

Ettore Scola, nel 1973, realizza il film Trevico-Torino, storia di Fortunato, ragazzo meridionale in cerca di lavoro e certezze nella capitale italiana della catena di montaggio. Dieci anni dopo, Scola torna a Torino per girare il documentario di propaganda Vorrei che volo commissionatogli dal Partito Comunista Italiano. In quel film, il piccolo protagonista, Massimino, incarna la speranza di un futuro migliore. Quarant’anni dopo, Massimino ha passato più di metà della sua vita tra il carcere e il collegio. Massimino parte dalla rielaborazione del materiale d’archivio di Trevico e Vorrei che Volo tessendo un confronto impietoso tra passato e presente, attraverso la paradigmatica condizione umana di quel bambino divenuto adulto.

Spaccapietre

Spaccapietre

di Gianluca e Massimiliano de Serio

77^ Mostra Internazionale del Cinema di Venezia - Giornate degli Autori del Cinema di Roma, Filmmaker Festival

Anno: 2020

Paese: Italia-Francia-Belgio

Durata: 104'

Dopo un grave incidente sul lavoro Giuseppe è
disoccupato. Suo figlio Antò sogna di fare l’archeologo
e pensa che l’occhio vitreo del padre
sia il segno di un superpotere.
Sono rimasti soli da quando Angela, madre e
moglie adorata, è morta per un malore mentre
era al lavoro nei campi.
Senza più una casa, costretto a chiedere lavoro
e asilo in una tendopoli insieme ad altri braccianti
stagionali, Giuseppe ha ancora la forza di
stringere a sé Antò, la sera, e raccontargli una
storia. Gli ha promesso che un giorno riavrà sua
madre, e rispetterà quella promessa, a qualunque
prezzo.

Note di regia

” In Spaccapietre arte e biografia
personale si intrecciano inseparabilmente.
La vicenda
al centro del film prende spunto da un fatto
di cronaca di qualche estate fa, la morte
sul lavoro della bracciante pugliese Paola
Clemente, e dall’assurda coincidenza con la
morte di nostra nonna paterna, deceduta lavorando
negli stessi campi nel 1958. E, come
il padre di Giuseppe nel film, anche nostro
nonno paterno, prima di partire per Torino
negli anni Sessanta, faceva lo ‘spaccapietre’.
Il film è innanzitutto il tentativo di riappropriarci
di un’anima, quella di nostra
nonna mai conosciuta, attraverso la storia
e il corpo di un’altra donna. Ma è anche un
film d’amore paterno in cui affiorano puri i
temi della morte, della violenza, della paura,
dell’amore, della vendetta.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Res Creata – Esseri umani e altri animali

Res creata - Esseri umani e altri animali

di Alessandro Cattaneo

Visioni dal Mondo, HotDocs - Toronto, Visions du Réel - Nyondel Cinema di Roma, Filmmaker Festival

Anno: 2019

Paese: Italia

Durata: 80'

Un musicista (Giovanni Lindo Ferretti) che ha
scelto di vivere il calore della stalla. Un falco seguito
dal suo giovane amico in un vigneto nebbioso.
Coraggiosi cavalli e cavalieri nella Sardegna
più remota. La spontanea processione in visita ad
una balena arenata sulla battigia. Serpi riconciliatrici
in un rito religioso. Queste ed altre storie
compongono un film che esplora l’antico, contraddittorio
e variegato rapporto tra umano ed
animale. Una relazione fatta di meraviglia, amore,
sfruttamento. Un viaggio originale attraverso
atmosfere inedite, alla scoperta del valore di questa
affascinante coesistenza.

Note di regia

” Il film approfondisce le sfumature
della relazione uomo animale attraverso
le parole di una serie di
personaggi che in modi differenti sono vicini
o hanno riflettuto su questa tematica.
Dal punto di vista visivo il film trae la sua
unicità e la sua forza dal racconto di storie
originali ed inedite in cui uomo ed animale si
trovano ad essere attori compartecipi di un
comune destino. Un registro visivo intimo ed
evocativo, per un film contemporaneamente
tenero, filosofico, antropologico e libero.”

One more jump

One more jump

One more jump

di Emanuele Gerosa

Festa del Cinema di Roma, Annecy Cinéma Italien, Festival dei Popoli del Cinema di Roma, Filmmaker Festival

Anno: 2019

Paese: Italia-Svizzera, Libano

Durata: 81'

Quando Abdallah – fondatore e leader storico
del Gaza Parkour Team – viene invitato in Italia
per partecipare a un workshop, decide di lasciare
la striscia di Gaza per diventare un atleta
professionista in Europa. Oggi, continuamente
alla ricerca di un lavoro, Abdallah guadagna
il minimo per sopravvivere; non ha smesso di
allenarsi, ma la sua nuova vita si è rivelata più
faticosa del previsto, e spesso non ha voglia di
parlare con i suoi vecchi compagni di squadra.
Jehad vive ancora segregato nella Striscia. Ogni
giorno si allena duramente con i membri più
giovani del team. Sa che lo sport è l’unica cosa
che può tener vive le loro speranze. Anche lui
sogna di poter lasciare un giorno quella terra
martoriata. Un giorno Abdallah decide di iscriversi
alla competizione di parkour in Svezia che
tutti loro sognavano, quando erano a Gaza, e
di fare i conti una volta per tutte con la realtà. Negli stessi giorni, Jehad riceve finalmente il
visto che aspettava da anni, e deve decidere se
abbandonare la sua famiglia e il padre malato…
Che cosa sa della libertà, chi è nato in prigione?
E come si diventa uomini liberi, se il prezzo della
libertà è perdere tutto ciò che si amava?

Note di regia

” Il parkour è la disciplina e l’arte di
superare ogni tipo di ostacolo
attraverso la corsa, i salti o l’uso
di movimenti acrobatici; è evidente il collegamento
simbolico molto con la realtà
che le persone affrontano ogni giorno nella
Striscia di Gaza, rinchiusi come sono dentro
alti muri, in una stretta striscia di terra
presa tra il mare e lo stato di Israele, e
dove i posti di controllo sui pochi valichi disponibili
sono chiusi per la maggior parte
del tempo. A Gaza infatti le barriere sono
ovunque e superare ostacoli è parte della
vita quotidiana per i giovani ragazzi della
Striscia, imprigionati in una terra devastata
da una guerra senza fine e dall’occupazione
israeliana. Per loro sfidare il pericolo
rappresenta il modo di riappropriarsi
della terra in cui sono stati relegati, recuperare
la libertà che da sempre è stata loro
negata e mantenere viva la speranza in un
futuro migliore.

ViaEmili@DocFest Contest 2023

Al via le iscrizioni per il contest di Modena ViaEmili@DocFest

Il Festival del documentario online giunge alla XIV edizione

Il Modena ViaEmili@DocFest torna a valorizzare il cinema del reale con una nuova edizione dal 16 ottobre al 15 novembre 2023. L’iniziativa è promossa da Arci Modena, UCCA, Regione Emilia-Romagna, Comune di Modena.

Possono partecipare tutti i documentari italiani ed europei, completati dopo il 1° gennaio 2021, della durata minima di 15’ attraverso la compilazione di un modulo online entro l’8 ottobre 2023. Dal 16 ottobre al 15 novembre le opere selezionate saranno interamente visionabili online sul sito www.modenaviaemiliadocfest.it. Sarà possibile, per gli utenti iscritti, votare fino alla mezzanotte del 15 novembre.

Oltre ad un’importante visibilità, il festival offre l’opportunità di accedere a due premi in denaro: “Premio della Giuria Modena ViaEmili@DocFest 2023” dal valore di € 1.000,00 e “Premio del Pubblico Web 2023” dal valore di € 400,00 .

 

Visitare il sito https://www.modenaviaemiliadocfest.it/ per maggiori informazioni. 

Se fate i bravi

Se fate i bravi

Se fate i bravi

di Stefano Collizzolli e Daniele Gaglianone

79^ Festival Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (Giornate degli Autori), Festival dei Popoli

Anno: 2022

Paese: Italia - Belgio

Durata: 101’

Un diario del G8 di Genova 2001, fatto
vent’anni dopo, raccontando al presente un
passato interrotto.
19 – 21 luglio 2001. Erano i giorni di un vertice fra gli otto stati più potenti della terra: otto
persone riunite a decidere il destino del pianeta, barricate dietro grate alte cinque metri e
protette da migliaia di poliziotti. E i giorni in
cui centinaia di migliaia di persone da tutto il
mondo sono andate a Genova per contestare
pacificamente quel modello di sviluppo predatorio ed ingiusto, e proporne un altro.
A quel sogno ed a quella protesta rispose la più
grave sospensione dei diritti democratici in
Occidente dopo la Seconda guerra mondiale.

Note di regia

“La memoria è una cosa strana. Quella di Genova è una storia che è stata raccontata molte volte, ma il nostro paese non ci ha mai fatto i conti fino in fondo; come se fosse una storia da dimenticare. Anche moltissime delle memorie individuali sono interrotte; come una ferita sepolta, una frattura che ci si scorda di avere, ma che quando cambia il tempo si sente. È quello che è successo agli autori ed ai testimoni del film. Vent’anni dopo abbiamo sentito l’esigenza di raccontare”.

Rimini

Rimini

Rimini

di Ulrich Seidl

72^ Berlinale (Concorso), Biografilm

Anno: 2022

Paese: Germania - Austria - Francia

Durata: 114’

Il protagonista Richie Bravo, ex stella della musica tradizionale austriaca, è un attempato cantante che vive in una villa un tempo sontuosa e si esibisce per pochi soldi in tristi alberghetti di Rimini, accogliendo annoiate comitive di anziani e arrotonda come gigolò per alcune spettatrici solitarie, spendendo le residue energie erotiche. Nel frattempo, suo padre si trova in una casa di riposo nel loro paese d’origine in Austria. Una figlia ventenne compare all’improvviso e pretende da lui anni di alimenti non versati alla madre.

Note di regia

“Umanissimo anti-eroe del nostro tempo, Richie Bravo è l’indimenticabile protagonista dell’ultimo capolavoro del Maestro austriaco. Con Rimini Seidl mette in scena personaggi iperbolici che mostrano aspetti della loro sfera emotiva e sessuale, ma anche della sfera etica, con naturale crudezza. In una vertigine d’iper-realismo, il regista solleva il velo da un’umanità sordida ma sincera alla quale non si può addebitare nessuna colpa specifica o nessuna mancanza. L’ambiente umano viene sterilizzato da qualsiasi germe di giudizio morale rendendoci degli spettatori passivi e accondiscendenti, come assorti nella visione di una verità. La Rimini del film di Seidl non è la ridente e rutilante località balneare del nostro immaginario collettivo, ma una fredda teoria di alberghi vuoti che affacciano su un mare in tempesta e su spiagge innevate. Un paesaggio spesso avvolto da una nebbia luminosa che sfuma i contorni desaturando i colori. Unici punti di chiaroscuro a giacere in angoli e strade deserte come oggetti del paesaggio urbano, gruppi di uomini di colore che stanno semplicemente fermi, inerti”.

Rosso di sera | Red Sky At Night

Rosso di sera | Red Sky At Night

Rosso di sera | Red Sky At Night

di Emanuele Mengotti

Biografilm 2022 (Premio Ucca L’Italia che non si vede, Premio del Pubblico)

Anno: 2022

Paese: Italia - USA

Durata: 74’

Las Vegas, città simbolo del Sogno Americano è oggi il luogo ideale per scoprire se il Sogno Americano esiste ancora e come influenza la vita politica e sociale degli americani. Mike, Mindy e Steve cercano di vivere il loro Sogno durante un periodo cruciale della storia americana. Il dottor Mike sta combattendo in prima linea durante la crisi sanitaria; Mindy, ex attrice di B movie, si batte per diventare la candidata politica del Partito Repubblicano in Nevada. Steve, un dandy senzatetto che vive nel sistema di drenaggio sotto la città, si confronta ogni giorno con il pericolo della pioggia incombente. Lo spirito americano del bisogno di libertà, il coraggio e l’affermazione di sé sono incarnati da questi tre personaggi, che intraprendono un viaggio in cui il loro obiettivo personale è l’unica cosa che conta e va perseguito con ogni mezzo. 

Note di regia

“Sono sempre stato affascinato da cosa sia il Sogno Americano e perché sia così potente. Io stesso ho vissuto il sogno americano. Sono nato e cresciuto in Italia e 15 anni fa ho vinto la green card alla lotteria, diventando cittadino americano. Vivevo a Las Vegas e stavo facendo delle ricerche per girare un documentario. Volevo ritrarre l’America in un momento cruciale per il Paese: le elezioni del 2020. Las Vegas non è solo la città che meglio rappresenta quello che è diventato il sogno americano, ma con questa città ho anche un legame personale: la mia ex ragazza lavorava lì in politica, durante le primarie democratiche, e nel 2017 sono sopravvissuto alla strage di Las Vegas, la più grave sparatoria della storia americana contemporanea. Mentre iniziavo a filmare, la pandemia ha colto di sorpresa gli americani, le turbolenze sociali hanno scosso l’intero Paese e tutto questo ha portato a un momento senza precedenti nella storia degli Stati Uniti: la rivolta di Capitol Hill. Ho scelto tre personaggi molto diversi tra loro, che incarnano l’archetipo americano. Tre personaggi che stanno combattendo tre diverse battaglie riunite sotto lo stesso cielo (…) Il sogno americano e i suoi valori trasformeranno questi personaggi: alcuni diventeranno eroi, altri antieroi, mentre ci sarà chi sarà schiacciato e spazzato via dallo stesso sogno”.

Re granchio

Re granchio

Re Granchio

di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis

74^ Festival di Cannes (Quinzaine des Réalisateurs), Annecy Cinéma Italien (Premio Miglior Film), Torino Film Festival, Globo d’Oro (Premio Migliore Fotografia)

Anno: 2021

Paese: Italia - Francia - Argentina

Durata: 105’

Italia, giorni nostri. Alcuni vecchi cacciatori ricordano insieme la storia di Luciano. Tardo Ottocento, Luciano è un ubriacone che vive in un borgo della Tuscia. Il suo stile di vita e la sua ribellione al dispotico principe locale lo hanno reso un reietto per il resto della comunità. In un estremo tentativo di proteggere dal principe la donna che ama, Luciano commette un atto scellerato che lo costringe a fuggire in esilio nella Terra del Fuoco. Qui, la ricerca di un mitico tesoro, al fianco di marinai senza scrupoli, si trasforma per lui in un’occasione di redenzione. Ma la febbre dell’oro non può seminare che tradimento, avidità e follia in quelle terre desolate.

Note di regia

“Re Granchio nasce da un racconto che abbiamo sentito in una casina di caccia di un piccolo paese della Tuscia, ritrovo abituale dei cacciatori della zona, dove si mangia, si beve e ci si racconta storie. Ogni nuova storia raccontataci dai cacciatori aveva un respiro più ampio della precedente, ma allo stesso tempo molti meno dettagli. Quella di Luciano cominciava a Vejano e finiva in Sudamerica, nella Terra del Fuoco. Tuttavia avevamo poche informazioni sul personaggio e sull’epoca a cui risalivano i fatti. Ancora meno erano le notizie sul suo arrivo in America. Abbiamo dovuto immaginare quasi tutto. Forse è per questo che abbiamo progressivamente abbandonato il documentario per la finzione. Ricercando tra i passeggeri delle navi dirette in Argentina c’era un omonimo: avrebbe potuto essere il nostro Luciano. Siamo andati a nostra volta nella Terra del Fuoco e lì abbiamo trovato un mondo ricchissimo di storie e fantasiose avventure di emigrati italiani. Il nostro obiettivo era far sì che, nella parte argentina del film, la storia di Luciano portasse in sé qualcosa di quelle storie di migrazione”.