Lamb
Lamb
di Valdimar Jóhannsson
Anno: 2021
Paese: Islanda
Durata: 106'
Valdimar Jóhannsson è un regista islandese che ha avuto modo di frequentare i set delle major americane come elettricista (Oblivion di Joseph Kosinski) e tecnico degli effetti speciali (Prometheus di Ridley Scott) e queste esperienze le ha con successo portate all’interno del suo primo film da regista, Lamb, che ha vinto il Prize of Originality. Se lo meritava, perché Lamb è una storia surreale che mescola fantasy, dramma e orrore. Insomma, qualcosa di difficile catalogazione con protagonista una strepitosa Noomi Rapace. Il setting è quello della desolata campagna islandese dove le giornate sono sempre grigie e la natura respingente. In mezzo al nulla c’è una fattoria. In questa fattoria vive una giovane coppia che non ri esce ad avere figli e si trova sull’orlo di una crisi coniugale. Un giorno, però, avviene il miracolo.
Una delle pecore della fattoria partorisce un cucciolo. Questo cucciolo non è come tutti gli altri, ma una sorta di ibrido, una specie mutante, metà bebè, metà agnello. Di umano ha il corpo, le gambe e un braccio, mentre la testa è quella di un bovide e l’altro braccio è una zampetta. La coppia immediatamente lo adotta, ma la vera madre non è molto felice nel vedersi portare via la sua (se pur strana) creatura e viene abbattuta senza pietà. Lamb è una favola amorale, dove la meschinità dell’animo umano si scontra con l’innocenza della bestia. Il piccolo agnellino/bambino, nelle fasi della crescita, commuove, fa tenerezza, viene voglia di abbracciarlo quando prova goffamente a ballare come un essere umano, mentre sullo sfondo la coppia, dopo un primo momento di relativa stabilità, ha ripreso a collassare. Avranno però ciò che meri tano e il finale, inaspettato, lascia letteralmente a bocca aperta.