Radio perla del Tirreno

Radio perla del Tirreno

Radio perla del Tirreno

di Noemi Arfuso

Anno: 2024

Paese: Italia

Durata: 16'

Genere: Documentario

Mimmo Villari nel 1975 ha 29 anni, vive in Calabria, ha una chitarra impolverata in soffitta e il fuoco sacro della musica che un tempo gli bruciava lo stomaco che si sta facendo brace. In quel periodo sorgono le prime esperienze di radio pirata in Italia. Mimmo è elettrizzato dalle voci a riguardo e non perde tempo: si auto costruisce un trasmettitore in fm e mette su così Radio Perla del Tirreno, la prima radio pirata di Bagnara Calabra. Le voci della radio riflettono sulla politica, sulla filosofia, sull’educazione civica, creando un discorso che è il ritratto di una società e di un’epoca.

La Selección de Chile​

La Selección de Chile​

La Selección de Chile

di Giulio Pacini

Anno: 2024

Paese: Italia

Durata: 14'

Genere: Documentario

A distanza di 50 anni dal golpe militare dell’11 settembre 1973, l’Estadio Nacional di Santiago de Chile prende vita per raccontare in prima persona gli eventi che lo videro protagonista in quelle terribili settimane.

Roma Est di notte

Roma Est di notte

Roma Est di notte

direzione scientifica di Giuseppe Donatiello e Cecilia Vecchio, regia di Adriano Lucarelli

Anno: 2024

Paese: Italia

Durata: 28'

Genere: Documentario

Maggio 2023. Un’equipe multidisciplinare formata da psicologi, videomaker e giornalisti viene incaricata dalla Redazione di Scomodo di realizzare un documentario di ricerca sulla scena musicale di Roma Est. L’obiettivo è quello di esplorare la relazione tra produzione culturale e contesto sociale e territoriale, entro un’area di Roma attraversata negli ultimi anni da un risonante fermento culturale. Grazie all’integrazione tra la ricerca-intervento psicosociale e il dispositivo audiovisivo del documentario, le interviste ai personaggi chiave della scena assumono la forma di un testo unico e organico, una narrazione collettiva espressione della cultura aggregativa e creativa del territorio. Una cultura che evoca riflessioni e percorsi che vanno ben oltre i confini del quadrante Est di Roma.

Note di regia:

Volevamo realizzare un documentario che ci permettesse di guardare oltre l’esperienza dei singoli individui intervistati e che ci consentisse di far emergere una visione d’insieme della cultura aggregativa e creativa che connota questo territorio. Per questo ci siamo dotati di una metodologia di ricerca-intervento orientata psicoanaliticamente, per certi versi sperimentale e inedita. Abbiamo ascoltato le esperienze dei personaggi chiave della scena attraverso un’unica domanda stimolo aperta, lasciando che il discorso si strutturasse associativamente. Pensiamo che le risorse e i problemi emergenti da questo discorso siano di una rilevanza centrale nella contemporaneità, trasversali ad una molteplicità di contesti e luoghi. Pensiamo ad esempio al problema di isolamento sociale che attraversa periferie e centri metropolitani; alla cultura del consumo che abita i contesti di incontro; all’esclusività dei luoghi di aggregazione o alla loro capacità di integrare differenze sociali; ai miti che fondano il senso di appartenenza a determinati territori; infine alla dimensione politica e sociale della produzione musicale. Potremmo continuare a lungo. Speriamo che questo documentario possa contribuire a creare contesti di confronto in cui condividere e ripensare questi problemi, che riguardano – ne siamo certi – ogni angolo d’Italia.

L’Italia che non si vede 2024

Originale IMG_2808

LUNGOMETRAGGI

Documentario

MUR

regia di Kasia Smutniak

Documentario

regia di Andrea Paco Mariani, Luigi D’Alife

Documentario

regia di Francesco Munzi

Documentario

regia di Yuri Ancarani 

Documentario

regia di Chloé Barreau 

Documentario

regia di Costanza Quadriglio 

Documentario

regia di Silvia Staderoli

Documentario

regia di Michele Mellara, Alessandro Rossi

Finzione

regia di Enrico Maria Artale

Documentario

regia di Daniele Vicari

Finzione

regia di Milad Tangshir

Documentario

regia di Martina De Polo

L'EUROPA CHE NON SI VEDE

Documentario

regia di Paul B. Preciado

Finzione

regia di Gábor Reisz

BONUS TRACKS

Documentario

regia di AAVV, da un’idea di Daniele Gaglianone

Documentario

direzione scientifica di Giuseppe Donatiello e Cecilia Vecchio, regia di Adriano Lucarelli

Premio Zavattini

Cortometraggio

regia di Gaia Siria Meloni

Cortometraggio

regia di Francesco Bovara, Giovanni Merlini

Cortometraggio

regia di Giulio Pacini

Cortometraggio

regia di Noemi Arfuso

Forza e coraggio

Forza e coraggio

Forza e coraggio

di Francesco Bovara, Giovanni Merlini

Anno: 2024

Paese: Italia

Durata: 20'

Genere: Documentario

100 anni di Samb, 100 anni di storia d’Italia. Forza e Co-
raggio ripercorre il centenario della squadra marchigiana raccontando lo stretto rapporto con i conflitti di classe, i cambiamenti sociali e le tensioni interne che hanno imperversato il nostro paese.

Sembrava non finire mai

Sembrava non finire mai

Sembrava non finire mai

di Erica De Lisio, Francesco Dubini, Maria Elena Franceschini, Marco Mulana, Veronica Orrù, Chiara Stravato

Festival: Carbonia Film Festival, Modena ViaEmili@DocFest

Anno: 2024

Paese: Italia

Durata: 52'

Genere: Documentario

Alberto, Francesco e Mariella vivono a Carbonia, nel territorio del Sulcis-Iglesiente in Sardegna.
Le loro vite e quelle delle loro famiglie sono sta- te filmate attraverso delle camere super 8 e poi le bobine nascoste in qualche vecchia scatola. Per anni non hanno mai più rivisto quei filmati e quelle immagini finché un giorno non vengono chiamati in una sala cinema a rivedere quelle pellicole che nel frattempo sono state digitalizzate nel laboratorio di un archivio. La loro storia è paradigmatica dell’evoluzione di un paese che ha conosciuto l’impetuoso sviluppo economico degli anni ‘80, le lotte femministe e la vita semplice ma sicura della vecchia classe operaia. Sarà il momento per fare i conti con il senso del tempo che misura successi e sconfitte, gioie e battaglie ed evoca anche la dimensione altra di un passato gioioso in cui la bellezza delle cose sembrava non finire mai…

Note di regia: 

Sembrava non finire mai è un film realizzato, a partire da un’idea di Daniele Gaglianone, da Erica De Lisio, Francesco Dubini, Maria Elena Franceschini, Marco Mulana, Veronica Orrù, Chiara Stravato e prodotto nell’ambito del Carbonia Cinema Giovani Filming Lab 2023. Carbonia Cinema Giovani Filming Lab è una residenza di formazione per giovani filmmakers promossa da CSC Carbonia della Società Umanitaria con Carbonia Film Festival, Fondazione Sardegna Film Commission, insieme a Ucca – Unione Circoli Cinematografici Arci, Comune di Carbonia, Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis.

La produzione è stata curata dal Circolo Arci-Ucca ‘Il Calderone’ di Sant’Antioco.
La direzione artistica è di Daniele Gaglianone, il coordinamento e la supervisione di Chicco Angius.

Finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna nell’ambito delle politiche cineportuali (Legge Regionale 28 dicembre 2018, n. 48, art. 11, comma 26).

/ma·tri·mò·nio/​

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di Gaia Siria Meloni

Anno: 2023

Paese: Italia

Durata: 20'

Genere: Documentario

Quanto possono le nostre origini femminili fare di noi le
donne che siamo? /ma·tri·mò·nio/ è una ricerca nel vissuto familiare che cessa di essere privato nel momento in cui diviene tramandato.

Una spiegazione per tutto

Una spiegazione per tutto

Una spiegazione per tutto

di Gábor Reisz

Festival: Venezia 80 - Premio al Miglior Film sezione “Orizzonti”

Anno: 2023

Paese: Ungheria

Durata: 128'

Genere: Fiction

Budapest, oggi. Abel prepara il suo esame di maturità schiacciato tra le aspettative della famiglia e l’amore non confessato per la sua amica Janka.

Quando l’esame va storto, la bocciatura del ragazzo diventa la scintilla che incendia lo scontro tra suo padre, convinto conservatore, e il suo professore di storia, progressista. Finché l’accaduto non diventa scandalo mediatico e il conflitto si sposta su un piano ancora più ampio… Ambientato nell’Ungheria di Orbán e acclamato al Festival di Venezia, Una spiegazione per tutto racconta l’oggi con raffinata umanità e restituisce il ritratto di un Paese (e di un’Europa?) spaccato in due, dove nessuno sa o vuole comunicare apertamente con l’altro.

Note di regia: 

Per molto tempo, mi sono sentito soffocare dal clima di divisione che si respira nel mio Paese e che permea la mia vita quotidiana. Nel 2021, l’Università di Teatro e arti cinematografiche di Budapest ha perduto la propria autonomia quando è stata completamente riorganizzata dall’alto secondo le direttive dello Stato, e i professori e gli studenti non erano affatto d’accordo.
Le manifestazioni hanno presto preso una piega partitica e da un giorno all’altro l’intera comunità universitaria è stata etichettata come movimento di opposizione dai politici e dai media controllati dal Governo (…)
La situazione si è aggravata a tal punto che le persone ormai non si ascoltano e non si capiscono. Sono convinto che, se la normale comunicazione umana cessa, nessuno possa crescere; dopotutto, questo è uno dei fondamenti di una società vivibile.

Orlando, ma Biographie Politique

Orlando, ma Biographie Politique

Orlando, ma Biographie Politique

di Paul B. Preciado

Festival: Berlinale, Toronto International Film Festival, NY Film Festival

Anno: 2023

Paese: Francia

Durata: 98'

Genere: Documentario

Un secolo dopo la pubblicazione di Orlando: una biografia di Virginia Woolf, Paul B. Preciado, filosofo e attivista trans, le indirizza una lettera per dirle che il suo personaggio si è avverato: il mondo sta diventando Orlandesco. Preciado riunisce il cast attorno a questa domanda: «Chi sono gli Orlando contemporanei?» 25 persone diverse, tutte trans e non binarie, dagli 8 anni ai 70 anni, che interpretano il personaggio immaginario al centro del romanzo della scrittrice britannica mentre raccontano anche le proprie vite, insieme a una serie di immagini di repertorio del ventesimo secolo che evocano gli Orlando del passato nella loro lotta per il riconoscimento e la visibilità.

Il regista: 

Paul B. Preciado è scrittore, filosofo, curatore, e uno dei principali intellettuali nello studio di genere e politica del corpo. I suoi libri sono un riferimento chiave nell’arte e nell’attivismo contemporaneo queer, trans e non binario. È nato in Spagna e vive a Parigi.

Flora

Flora

Flora

di Martina De Polo

Festival: Bif&st - Bari International Film & TV Festival)

Anno: 2023

Paese: Italia

Durata: 71'

Genere: Documentario

Flora Monti è stata una delle più giovani staffette della Resistenza italiana; ora ha 94 anni e vive a Bologna. Il film parla di lei, partigiana bambina nell’Appennino tosco-emiliano e del viaggio che ha affrontato nel 1944 per arrivare a quello che all’epoca era diventato il più grande campo pro- fughi d’Italia: Cinecittà, dove Flora ha vissuto per sette mesi. Flora fa parte di una famiglia di antifascisti e i nazisti stanno dando una caccia disperata a chiunque aiuti la Resistenza o ne faccia parte. Flora ci racconta la Storia vista con gli occhi di una bimba, una storia di sofferenza e di terrore ma soprattutto di speranza, di determinazione e libertà. Il racconto in prima persona viene intervallato dalle ricostruzioni degli eventi narrati con un linguaggio multiforme: attori teatrali con maschere della commedia dell’arte, scenografie suggestive con oggetti storici, materiale video d’attualità rimaneggiato con la tecnica del video mapping nelle location attraversate dalla protagonista, videoproiezioni sui corpi degli attori.

Note di regia: 

Credo sia indispensabile mantenere viva la memoria della storia anti-fascista e principalmente dei protagonisti della Resistenza anche per chi non li conoscerà di persona. Per invogliare all’ascolto anche le giovani generazioni, è indispensabile lavorare sul linguaggio creando qualcosa di innovativo e mai visto. Ecco perché crediamo che questa formula che abbiamo ideato di accostare la testimonianza storiografica diretta all’arte contemporanea possa dare una chiave di lettura a chi cronologicamente è più lontano dai fatti del regime fascista. Questo documentario vuole dimostrare come la Storia con la S maiuscola sia stata fatta anche da una moltitudine di figure spesso non celebrate dalla storiografia classica.