VERA

VERA

VERA

di Tizza Covi e Rainer Frimmel

Festival: Candidato al Premio Oscar come miglior Film Internazionale; Venezia 79 - Orizzonti (Premi Miglior Regia e Miglior Attrice)

Anno: 2022

Paese: Austria

Durata: 115'

Genere: Documentario (?)

Vera vive nell’ombra del suo celebre padre, l‘attore Giuliano Gemma. Stanca di una vita e di relazioni superficiali, si ritrova alla deriva tra l’alta società romana e frequentazioni borderline. Ferendo un bambino durante un incidente nel traffico della periferia, instaura un profondo legame con il piccolo di otto anni e suo padre. Si renderà presto conto però, che anche in questo mondo è considerata come uno strumento per gli altri.

Note di regia
La storia di Vera è stata plasmata dalla costante e insostenibile comparazione con il suo bello e celebre padre. Ѐ uno dei temi principali in Vera: i suoi dubbi costanti, e la percezione di essersi realizzata meno di quanto fece suo padre. In aggiunta a tutto ciò, c’è il fatto che lei sia sempre stata sfruttata dalle persone che volevano associarsi al suo nome. Ѐ un po’ il destino dei figli delle celebrità. Non solo in relazione alla sua bellezza ma anche per la sua carriera, suo padre fu come un peso. A proposito di questo, è interessante che Asia Argento abbia partecipato al film e parli della sua esperienza come figlia di un regista famoso.

ViaEmili@DocFest

ViaEmili@DocFest

ViaEmili@DocFest 2023

Torna la nuova edizione del festival di documentario a Modena

Siamo felicissim3 di annunciare la nuova edizione del nostro festival con questa bellissima illustrazione a cura di Eliana Albertini e dirvi che presto ci saranno novità su anteprime e programma. 

E visto che siamo convint3 che le cose più belle si facciano in squadra, mandiamo un abbraccio alla nostra: Arci Modena, UCCA, Ennesimo Film Festival, Cinema Raffaello & Astra, Città di Modena, Regione Emilia-Romagna e Fondazione di Modena

L’Aperossa 2023

L’Aperossa 2023

L' Aperossa riparte: archivi, musica e memorie presso Aamod

Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico apre le sue porte dal 12 al 16 settembre

A settembre, dal 12 al 16, torna il tradizionale appuntamento con L’APEROSSA, la manifestazione ideata promossa e organizzata dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS con il sostegno del Ministero della Cultura. 

Il piazzale della Centrale Montemartini, prospicente la sede dell’AAMOD, sarà animato ogni giorno da laboratori, passeggiate, visite guidate al Museo, live performance e proiezioni di opere audiovisive dedicate al riuso creativo della memoria d’archivio.

Si comincerà il pomeriggio con i “Cinelab Kids”, laboratori indirizzati a ragazze e ragazzi dai 7 ai 14 anni per far loro conoscere, in maniera interattiva, i meccanismi della moviola e i processi di lavorazione della pellicola cinematografica.

Il format “Un giorno al museo”, in accordo con il Museo della Centrale Montemartini e con la guida di esperti appartenenti all’associazione Vita Romana, darà vita a visite guidate gratuite al Museo della Centrale.

Nel tardo pomeriggio, a cura dell’Associazione culturale Marmorata169, si terranno invece passeggiate ed esplorazioni partecipate gratuite di circa un’ora a mezza nelle aree adiacenti al Gazometro.

I focus “UnArchive” di quest’anno, dedicati al riuso creativo del materiale d’archivio, offriranno in visione le recenti opere vincitrici del Premio Zavattini e della residenza “Suoni & Visioni”, oltre a due speciali appuntamenti filmici in memoria del documentarista Ugo Adilardi e della giovane regista Chiara Rigione, vicini all’AAMOD e scomparsi entrambi quest’anno.

Il gran finale di ogni serata è riservato alla sperimentazione artistica tra musica e archivi: grandi interpreti italiani – da Peppe Servillo a Paolo Fresu, da Diana Tejera a Marcello Allulli, a Emiliano Torquati e a molti altri – si esibiranno dal vivo con composizioni inedite che interagiscono con i film d’archivio proiettati sul grande schermo.

La manifestazione è ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti con prenotazione alla mail eventi@aamod.it

Premio Cat 2023

Premio Cat 2023

Dal 10 Settembre al 12 Novembre
7º Edizione del Concorso

Dopo il successo delle prime sei edizioni, l’associazione Cinemaniaci conferma il progetto e lancia il Premio Cat 2023 sempre con la formula del doppio binario del premio e di eventi collaterali: da un lato il concorso nazionale di critica cinematografica per recensioni di film e serie, dall’altro un ciclo di incontri sul cinema a Piacenza, in particolare masterclass, workshop, proiezioni e presentazioni di libri. 

Il contest nazionale di critica cinematografica è rivolto ai giovani tra i 16 e i 26 anni di età e prevede premi in denaro (4.000 € è il montepremi) e pubblicazioni. L’iscrizione è gratuita.

Per maggiori dettagli e per partecipare al concorso consultare il sito ufficiale Cinemaniaci

Lucca Film Festival 2023

Lucca Film Festival 2023

Lucca Film Festival 2023

Dal 23 Settembre al 1 Ottobre
19º Edizione del Festival

Si tiene dal 23 settembre al 1 ottobre 2023, il Lucca Film Festival 2023, giunto alla 19° edizione, uno degli eventi di punta del panorama culturale italiano, presieduto da Nicola Borrelli e realizzato grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, che ogni anno porta in Toscana i grandi nomi del cinema internazionale, da Oliver Stone a David Lynch, passando per Alfonso Cuarón, Jeremy Irons, Rupert Everett, Terry Gilliam e tanti altri. 

L’edizione 2023 saprà come sempre valorizzare al meglio le produzioni contemporanee indipendenti che saranno selezionate da una giuria di esperti. Banca Generali Private Wealth Management (Paolo Tacchi) e Banca Pictet sono i Main Sponsor della manifestazione e delle mostre. I cortometraggi non saranno proiettati solo nei cinema di Lucca, ma anche online per tutta la durata della manifestazione, grazie alla già consolidata partnership con Festival Scope.

Due i concorsi internazionali di lungometraggi e cortometraggi a cui si aggiunge la serata del decennale di Lucca Effetto Cinema e il nuovo concorso per cortometraggi, il Lucca Film Festival for Future, che nasce direttamente grazie all’ingresso fra i sostenitori del festival del Gruppo Sofidel.

Parte integrante del festival, la mostra ANNI ’80 EFFETTO CINEMA, a cura di Alessandro Orsucci, presso e in collaborazione con Palazzo Pfanner. 

Un parterre di eccezione illuminerà le giornate del festival. Tra gli ospiti del Lucca Film Festival 2023, in attesa dei nomi internazionali che saranno annunciati prossimamente, infatti, figurano l’attore e regista Kim Rossi Stuart, l’attrice Stefania Sandrelli, il regista e sceneggiatore Premio Oscar Gabriele Salvatores e il regista e sceneggiatore Mario Martone.

Ad aprire il festival, l’attrice Stefania Sandrelli che sarà insignita del Premio Outstanding Woman in Film Award (in collaborazione con Donne all’ultimo grido – progetto di empowerment femminile che si propone di raccontare le donne e le loro storie “da urlo” che in passato ha visto premiate Alba Rohrwacher e Saskia Boddeke) e con il Premio alla Carriera del Lucca Film festival. 

Il regista e sceneggiatore Mario Martone sarà quindi ospite al festival, protagonista di una masterclass, domenica 24 settembre, e in serata riceverà il Premio alla Carriera e una speciale onorificenza della Fondazione Giacomo Puccini, per poi introdurre la proiezione del suo film Il giovane favoloso.

Sabato 30 settembre il regista e sceneggiatore Gabriele Salvatores sarà al centro di un grande omaggio del festival, con una masterclass e la serata di gala per il Premio alla Carriera, cui seguirà la proiezione – in collaborazione con CG Entertainment – della versione restaurata del suo film Nirvana. In seconda serata sarà quindi protagonista del decennale di Lucca Effetto Cinema con uno speciale evento dal vivo che il festival organizzerà in Piazza San Michele e che omaggerà il suo cinema con scenografie, performer, attori e le musiche dal vivo che Federico De Robertis ha composto per lui. 

Il 1 ottobre sarà quindi dedicato a Kim Rossi Stuart. L’attore e regista sarà infatti protagonista di una masterclass e la sera riceverà il Premio alla Carriera del festival.

In virtù della collaborazione tutti i circoli cinematografici Arci che aiuteranno a promuovere le attività del festival riceveranno in omaggio due copie del catalogo festival 2023 (Info sulle modalità di promozione: segreteria@luccafilmfestival.it).

Tutti i tesserati UCCA hanno diritto alle seguenti agevolazioni: sconto del 50 % sul prezzo di copertina del catalogo del Festival. Il Festival è ad ingresso libero e le modalità di prenotazione sono su www.luccafilmfestival.it

Se c’è un’aldilà sono fottuto

Se c’è un’aldilà sono fottuto

Se c'è un'aldilà sono fottuto | Vita e cinema di Claudio Caligari

di Simone Isola, Fausto Trombetta

76^ Mostra del Cinema di Venezia - Selezione Ufficiale

Anno: 2019

Paese: Italia

Durata: 105'

Valerio Mastandrea guida gli spettatori in un viaggio alla (ri)scoperta di Claudio Caligari, tra i più brillanti cineasti italiani dell’ultimo quarantennio, costretto dal sistema – e dalla sua natura solinga – ai margini di un mondo che avrebbe potuto arricchire culturalmente e artisticamente. Sempre all’attacco, Caligari era consapevole della possibile sconfitta, forse con quella ʻvoglia di perdereʼ che segna molti protagonisti dei suoi film.

Note di regia

“Più di qualcuno in questi due anni ha sollecitato la realizzazione di un film su Claudio Caligari. Abbiamo preferito far scorrere del tempo per riflettere e reprimere un po’ di disagio nell’affrontare la sua storia. Forse perché detestiamo la retorica, ma anche la retorica sulla retorica, il cinismo, la volontà di trarre conclusioni dietro la tastiera di un computer. Ora, a distanza di qualche anno dall’uscita di Non essere cattivo, è possibile accostarsi a un personaggio così complesso e al tempo stesso affascinante con il dovuto distacco e con la necessaria lucidità. Non è dunque nostro obiettivo rispondere ai soliti quesiti, al perché Claudio Caligari si sia ritrovato più o meno coscientemente ai margini del sistema cinematografico né indagare sui torti subiti e sui mancati riconoscimenti. Ora più che mai sono i film a parlare di lui e a farcelo conoscere. Vogliamo semplicemente riflettere sul percorso di un autore coerente con le proprie idee di cinema e di vita, geloso delle sue convinzioni, intransigente anche con sé stesso, che ha riversato la sua personalità nelle poche opere che è riuscito a realizzare con quella libertà espressiva che riteneva inderogabile.”

Dafne

Dafne

Dafne

di Federico Bondi

Festival: 69^ Berlinale 2019 Panorama (Premio Fipresci)

Anno: 2019

Paese: Italia

Durata: 94'

Dafne ha trentacinque anni, un lavoro che le piace, amici e colleghi che le vogliono bene. Ha la sindrome di Down e vive insieme ai genitori, Luigi e Maria. L’improvvisa scomparsa della madre manda in frantumi gli equilibri familiari: Dafne è costretta ad affrontare non solo il lutto ma anche a sostenere Luigi, sprofondato nella depressione. Grazie all’affetto di chi le sta intorno, alla propria determinazione e consapevolezza, Dafne trova la forza di reagire e cerca invano di scuotere il padre. Fino a quando un giorno accade qualcosa di inaspettato: intraprenderanno insieme un cammino in montagna verso il paese natale di Maria, e, nel tentativo di guardare avanti, scopriranno molto l’uno dell’altra.

Note di regia
“Un giorno, qualche anno fa, vidi alla fermata dell’autobus un padre anziano e una figlia con la sindrome di Down che si tenevano per mano. Fermi, in piedi, tra il via vai di macchine e passanti mi apparvero come degli eroi, due sopravvissuti. Dafne nasce da questa immagine-emozione, la scintilla che mi ha spinto ad approfondire. Sono entrato con curiosità in un mondo che non conoscevo, finché ho avuto la fortuna di incontrare Carolina Raspanti, con cui è nata un’amicizia fondamentale non solo per il film ma anche per la mia vita. Sul set, la sua presenza si è rivelata un esempio per tutti: Carolina non subisce la propria diversità ma la accoglie, ci dialoga, vive la sua condizione con matura serenità. In un mondo che “obbliga” all’efficienza e all’illusorio superamento della sofferenza, Carolina/Dafne ci ricorda di accettare, nei suoi limiti, la condizione in cui ci troviamo e di viverla pienamente. Con una commistione di generi, Dafne è una commedia drammatica o un dramma in chiave di commedia: una dramedy dove si può ridere e piangere allo stesso tempo, mi auguro.”

Che fare quando il mondo è in fiamme?

Che fare quando il mondo è in fiamme?

Che fare quando il mondo è in fiamme?

di Roberto Minervini

75^ Mostra del Cinema di Venezia - Concorso

Anno: 2019

Paese: Italia- USA - Francia

Durata: 109'

Estate 2017, una serie di brutali uccisioni di giovani africani americani per mano della polizia scuote gli Stati Uniti. Una comunità nera del Sud americano affronta gli effetti persistenti del passato, cercando di sopravvivere in un paese che non è dalla parte della sua gente. Intanto le Black Panthers organizzano una ferma manifestazione di protesta contro la brutalità della polizia. Dal regista di Louisiana e Stop the Pounding Heart una scottante riflessione sul concetto di razza in America.

Note di regia

“Ho voluto scavare ancora più a fondo nelle radici della disuguaglianza sociale nell’America odierna, concentrandomi sulla condizione degli africani americani. Nella fase di ricerca e preparazione del film siamo riusciti ad avere accesso a quartieri e comunità off-limits per i più. […] Mossa dalla collera e dalla paura, la gente cercava un’occasione per raccontare a voce alta le proprie storie. La mia speranza è che il film susciti un dibattito necessario sulle attuali condizioni dei neri americani che, oggi più che mai, vedono intensificarsi i crimini motivati dall’odio e delle politiche discriminatorie.”

La mafia non è più quella di una volta

La mafia non è più quella di una volta

La mafia non è più quella di una volta

di Franco Maresco

76^ Mostra del Cinema di Venezia - Concorso (Premio Speciale della Giuria)

Anno: 2019

Paese: Italia

Durata: 105'

Nel 2017, a 25 anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio, Franco Maresco decide di realizzare un nuovo film. Per farlo, trova impulso in un suo recente lavoro dedicato a Letizia Battaglia, la fotografa ottantenne che con i suoi scatti ha raccontato le guerre di mafia, definita dal New York Times una delle «undici donne che hanno segnato il nostro tempo». A Letizia, Maresco sente il bisogno di affiancare una figura proveniente dall’altra parte della barricata: Ciccio Mira, già protagonista nel 2014 di Belluscone. Una storia siciliana. “Mitico” organizzatore di feste di piazza, nei pochi anni che separano i due film Mira sembra cambiato, forse cerca un riscatto, come uomo e come manager, al punto da organizzare un singolare evento allo Zen di Palermo, I neomelodici per Falcone e Borsellino. Eppure le sue parole tradiscono ancora una certa nostalgia per “la mafia di una volta”. Intanto, visitando le celebrazioni dei martiri dell’antimafia, il disincanto di Maresco si confronta con la passione di Battaglia.

Note di regia

“Questo film è l’inevitabile seguito di Belluscone – Una storia siciliana, presentato a Venezia nel 2014. Devo ammettere che non è stato per niente facile, cinque anni dopo, tornare a raccontare una storia con dentro, ancora una volta, i cantanti neomelodici e la mafia. La mia sensazione, però, è di essermi spinto oltre rispetto al film precedente. In un territorio in cui la distinzione tra bene e male, tra mafia e antimafia, si è azzerata e tutto, ormai, è precipitato in uno spettacolo senza fine e senza alcun senso.”

Zen – Sul ghiaccio sottile

L’ITALIA CHE NON SI VEDE 2018

Zen – Sul ghiaccio sottile

di Margherita Ferri

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Maia, detta Zen, è una sedicenne irrequieta e solitaria che vive in un piccolo paese dell’Appennino emiliano. È l’unica femmina della squadra di hockey locale e i suoi compagni non perdono occasione di bullizzarla per il suo essere maschiaccio. Quando Vanessa – l’intrigante e confusa fidanzata di un giocatore della squadra – scappa di casa e si nasconde nel rifugio della madre di Maia, tra le due nasce un legame e Maia riesce per la prima volta a confidare i
dubbi sulla propria identità di genere. Entrambe spinte dal bisogno di uscire dai ruoli che la piccola comunità le ha forzate a interpretare, Maia e Vanessa iniziano così un percorso alla ricerca della propria identità e sessualità, liquide e inquiete come solo l’adolescenza sa essere.

Note del regista

“Zen sul ghiaccio sottile è una storia di formazione, che segue il percorso emotivo di Maia, detta Zen: un’adolescente in cerca della propria identità di genere, per questo incompresa e bullizzata dai propri coetanei. Come regista, mi è sempre interessato dare vita e centralità a personaggi che vivono ai margini delle proprie comunità. Il film infatti racconta il disagio e le lotte che deve affrontare chi non si conforma ai ruoli di genere e all’eteronormatività imposta dalla nostra società. Ho cercato di raccontare la storia di Maia giustapponendo le sue emozioni al paesaggio dell’Appennino emiliano, bellissimo e dimenticato. Ho voluto esplorare la relazione tra la “produzione del paesaggio” e l’identità di chi vive quei territori, lavorando sull’idea di “paesaggio emotivo”: uno strumento per stimolare lo spettatore visivamente e accompagnarlo nella dimensione più profonda dei personaggi”.